Elon Musk ha più che messo il massimo nella campagna presidenziale americana del 2024 per far eleggere Donald Trump. Una situazione che gli ha permesso di avere un posto nel governo, in particolare presso il suo “Dipartimento di efficienza governativa” (DOGE in inglese).
Il suo obiettivo è semplice: prelevare 2.000 miliardi di dollari dal bilancio nazionale, «il che significa che valuterà i contratti per la sua stessa azienda, SpaceX», precisa Futurismo. Tutto ciò porterebbe con sé un palese conflitto di interessi con la NASA, che già preoccupa gli esperti.
SpaceX sta per sostituire la NASA a causa di Musk e Trump?
Anche il direttore della sicurezza nazionale del Progressive Policy Institute, Peter Juul, ha condiviso la sua preoccupazione su questo argomento con SpaceNews. Quest’ultimo mette in guardia espressamente dal rischio che la NASA diventi un semplice canale per trasferire il denaro dei contribuenti nelle tasche di Elon Musk.
“Se il presidente eletto Donald Trump e il tecno-oligarca Elon Musk riuscissero a farcela, la NASA, uno dei gioielli della corona americana, potrebbe diventare un’agenzia appaltatrice”, condivide con i media. Questa affermazione suggerisce il timore che l’agenzia spaziale statunitense stia perdendo la sua indipendenza e il suo ruolo cruciale nella ricerca e nell’esplorazione spaziale, a vantaggio degli interessi privati di SpaceX.
Sebbene la Starship stia facendo passi da gigante, Peter Juul non usa mezzi termini su SpaceX, spiegando in particolare che “la compagnia non ha dimostrato la competenza tecnica necessaria per eseguire missioni anche meno impegnative” di quelle previste per la Luna e Marzo. Ricorda in particolare che il lanciatore di Musk non ha ancora raggiunto l’orbita, cosa essenziale per la missione Artemis III.
Un’influenza che potrebbe essere contrastata dal Congresso
“E, naturalmente, ciò non tiene conto dei crescenti problemi caratteriali di Musk che potrebbero renderlo una parte fondamentale del programma spaziale: il suo stretto rapporto con il presidente russo Vladimir Putin, il suo crescente abbraccio a visioni del mondo razziste e transfobiche, o il suo formidabile catalogo di accuse sessuali”, sottolinea di sfuggita il Futurismo.
La buona notizia è che il Congresso degli Stati Uniti potrebbe limitare l’influenza di Elon Musk sull’agenzia spaziale americana. Peter Juul precisa infatti che quest’ultima “ha la capacità di impedire all’amministrazione entrante di smantellare la NASA e di affidare di fatto le sue attività a una società privata”.
È già intervenuto sull’orientamento della NASA, “sia che si tratti di ridurre il suo budget o di imporre una profonda revisione della missione di ritorno dei campioni su Marte dell’agenzia spaziale” .
Peter Juul consiglia quindi al Congresso di raddoppiare gli sforzi per sviluppare lanciatori riutilizzabili all’interno della NASA, “un’abilità unica che nessun’altra nazione o azienda privata può eguagliare”, spiega.
Quest’ultimo vuole anche che il Congresso applichi la politica della NASA sui contratti commerciali a doppia fonte, costringendo così due società a competere invece di lasciare il contratto a una sola. Ciò impedirebbe a SpaceX di vincere ogni volta.
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