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quanto hai guadagnato con la sua rimozione tra il 2018 e il 2023?

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L’imposta sulla casa, abolita definitivamente per tutte le abitazioni principali nel 2023, tornerà già alla ribalta? Se il reintroduzione di questa tassa locale sotto forma di “contributo territoriale universale” è attualmente al centro delle discussioni, assicura il governo: non si tratta di revocare l’abolizione della tassa sulla casa. Una riforma che, lo ricordiamo, è stata ripartita su sei anni: prima per l’80% delle famiglie meno abbienti, che hanno beneficiato di una riduzione del 30% nel 2018, del 65% nel 2019 e infine di un’esenzione totale nel 2020, poi per il restante 20%, secondo gli stessi termini, tra il 2020 e il 2023. Un’estinzione graduale che ha consentito a 25 milioni di occupanti di abitazioni come residenza principale recuperare ben 17,4 miliardi di euro per tutto il periodo interessato, secondo le statistiche rivelate giovedì 21 novembre dall'INSEE, nel suo ritratto sociale della Francia (edizione 2024).

Nel 2023 il tenore di vita dei più ricchi è aumentato, non quello dei francesi

Ma non tutti i francesi hanno beneficiato nella stessa proporzione di questa riforma del sistema tassa sulla casa. Sottolineano gli autori dello studio “un effetto chiaramente crescente in euro per decimo del tenore di vita” dell’abolizione di questa tassa locale. Mentre il 10% più povero – il 1° decile – si è dovuto accontentare di un guadagno medio di 80 euro (+0,7% il tenore di vita) tra il 2018 e il 2023, il risparmio è molto più elevato per le famiglie meno modeste: 370 euro (+1,6% ) per quelli del 5° decile e soprattutto 870 euro (+1,4%) per il 10% più riccoovvero le famiglie del 10° decile. Per gli esperti dell’INSEE, queste differenze si spiegano principalmente con il fatto che il 20% delle persone meno abbienti beneficiava già, prima del 2018, di riduzioni specifiche sull’imposta sulla casa. Quindi un guadagno molto più limitato per questa categoria di popolazione.

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E ovviamente è nel 2023, anno dell’abolizione definitiva dell’imposta sulla casa per il 20% delle famiglie più benestanti, che il divario si è maggiormente ampliato. Quell’anno hanno ottenuto un guadagno medio di 300 euro. Conseguenza: mentre il tenore di vita medio dei francesi è sceso di 50 euro l'anno scorso (-0,2%), quella del 30% più ricco è aumentata di 170 euro e addirittura di 280 euro per il 10% più ricco delle famiglie, che ha visto il proprio tenore di vita diminuire dello 0,4%.

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