La Russia ha accusato gli Stati Uniti di aver fatto di tutto per “prolungare la guerra” aumentando le forniture di armi all’Ucraina, poco dopo aver annunciato la consegna di mine antiuomo, nonostante gli avvertimenti russi, compreso quello nucleare.
Un nuovo aumento delle tensioni. Partendo prima che Donald Trump entri in carica a gennaio, l’amministrazione di Joe Biden ha recentemente autorizzato l’Ucraina a colpire il territorio russo con missili a lungo raggio di fabbricazione americana, una linea rossa per Mosca.
Mercoledì 13 novembre, un alto funzionario americano ha annunciato che Washington si stava preparando a fornire all’Ucraina mine antiuomo, un tipo di arma ampiamente criticata dalle ONG per il numero di vittime civili che provoca, anche molto tempo dopo la fine dei conflitti. Ma quest’arma potrebbe contribuire a rallentare l’avanzata delle truppe russe, che sta accelerando verso est.
Gli Stati Uniti “sono pienamente impegnati a prolungare la guerra in Ucraina e stanno facendo tutto il possibile a tal fine”, ha criticato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, senza però poter confermare queste consegne di mine. Secondo il funzionario americano, le mine fornite all’Ucraina saranno “non persistenti”, vale a dire dotate di un dispositivo di autodistruzione o autodisattivazione. Hanno lo scopo di rafforzare la difesa ucraina in un momento in cui le sue truppe si stanno ritirando dal fronte.
Un’organizzazione antimine, l’ICBL – vincitrice del Premio Nobel per la pace nel 1997 – ha condannato una “decisione disastrosa degli Stati Uniti” e ha invitato l’Ucraina a rifiutarsi di utilizzare questo tipo di armi. Minacce che hanno spinto il presidente della Repubblica Emmanuel Macron a denunciare a margine del vertice del G20 un atteggiamento di “escalation” della Russia, che ha invitato “alla ragione”. Ecco i 9 paesi più potenti in termini di armi nucleari nel 2024.
La Russia davanti a Stati Uniti e Cina
Secondo le stime della Federation of American Scientists (FAS), la Russia detiene, secondo gli ultimi dati ufficiali per l’anno 2024, 5.580 testate nucleari, più di qualsiasi altro Paese al mondo. Nel dettaglio (vedi infografica sotto), la Russia dispone attualmente di 1.710 testate schierate e pronte all’uso, 2.600 di riserva e 1.200 fuori servizio.
La Russia è seguita da vicino dagli Stati Uniti con 5.044 armi nucleari a disposizione. Complessivamente questi due stati detengono più dell’80% delle armi nucleari del mondo. Segue, molto indietro, la Cina, la terza potenza nucleare del mondo con le sue 500 testate. Seguono Francia (290), Regno Unito (225), Pakistan (170), India (170), Israele (90) e Corea del Nord (50).
Per comprendere meglio la distribuzione di queste armi, esistono due tipi di testate, quella strategica intercontinentale (schierata), più potente e a lungo raggio, poi quella non strategica, detta tattica, a corto raggio e destinata al campo di battaglia. Il numero esatto di queste ultime è difficile da stimare perché possono essere utilizzate da semplici carri armati o navi da guerra navali, confondendole con le cariche convenzionali. Alcune di queste armi però sono destinate ad essere smantellate perché troppo vecchie, danneggiate o non più necessarie.
L’uso delle armi nucleari semplificato dalla Russia
La Russia aveva già accusato martedì gli alleati occidentali dell’Ucraina di voler “intensificare” il conflitto, dopo un primo attacco ucraino sul suo territorio utilizzando missili americani ATACMS a lungo raggio. Ha affermato di aver distrutto cinque proiettili che avevano preso di mira installazioni militari nella regione di Bryansk, al confine con l’Ucraina, e ha promesso una “risposta adeguata” a questi colpi che hanno portato ancora una volta Mosca a usare il discorso nucleare.
Secondo la nuova dottrina sull’uso delle armi nucleari, ufficializzata martedì 12 novembre, la Russia potrà ora utilizzarle in caso di attacco “massiccio” da parte di un paese non nucleare ma sostenuto da una potenza nucleare, chiaro riferimento a l’Ucraina e gli Stati Uniti.
Questo cambiamento “esclude di fatto la possibilità di sconfiggere le forze armate russe sul campo di battaglia”, ha detto mercoledì il capo dell’intelligence estera russa, Sergei Naryshkin, suggerendo che la Russia ricorrerebbe alla bomba atomica piuttosto che rischiare la sconfitta in un colpo solo guerra convenzionale.
Washington, Parigi, Londra e l’Unione Europea hanno denunciato un atteggiamento “irresponsabile”. L’Ucraina ha esortato i suoi alleati “a non cedere alla paura”. Ricordiamo che la stessa Russia è accusata di escalation, avendo, secondo Kiev e l’Occidente, ora il sostegno di almeno 10.000 soldati nordcoreani. La Corea del Nord fornirebbe anche grandi quantità di proiettili e missili. Secondo l’intelligence sudcoreana, Pyongyang ha consegnato alla Russia nuove spedizioni di sistemi di artiglieria e lanciarazzi multipli.
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