Gli attacchi a Palmira in Siria hanno causato la morte di 68 persone

Ieri, 15:12

Almeno 11 combattenti filo-iraniani sono stati uccisi mercoledì negli attacchi israeliani contro la millenaria città di Palmira, nella Siria centrale, ha detto una ONG.

Tra i combattenti uccisi, sette sono di nazionalità siriana, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (OSDH) che ha riportato decine di feriti, tra cui almeno sette civili, a seguito di “attacchi aerei” israeliani contro tre aree distinte nella città di Palmira” , compreso un deposito di armi vicino alla zona industriale.

L’agenzia ufficiale siriana Sana ha riferito di esplosioni derivanti da “un’aggressione israeliana contro edifici residenziali e la zona industriale” della città. La televisione siriana ha riferito di “feriti”.

Nelle ultime settimane Israele, in guerra aperta in Libano contro gli Hezbollah filo-iraniani, ha intensificato i suoi attacchi in territorio siriano, dove il potente movimento libanese sostiene il regime di Damasco.

La città di Palmira, nel deserto siriano, che ospita templi greco-romani millenari, è stata saccheggiata dai jihadisti dello Stato Islamico, nel pieno del conflitto civile siriano, in uno dei più grandi disastri inflitti sul patrimonio siriano.

Secondo le autorità libanesi, l’escalation del conflitto tra Hezbollah e Israele dal 23 settembre ha spinto più di 500.000 persone, principalmente siriani, a fuggire dal Libano per trovare rifugio nel loro Paese d’origine.

Dall’inizio della guerra civile in Siria nel 2011, Israele ha effettuato centinaia di attacchi contro il paese vicino, prendendo di mira l’esercito siriano e i gruppi sostenuti da Teheran.