Marco Thuram è stato analizzato e consegnato nelle colonne del Gazzetta Dello Sport in seguito all’incontro tra Italia e Francia dove fu autore di un’autentica dichiarazione d’amore
Marco l’esploratore
Marcus Thuram è un ragazzo di mondo, curioso e viaggiatore come suo padre Lilian. francese ma anche un po’ italiano. Parmigiano di nascita, catalano di formazione. Ha avuto una gioventù precoce a Torino, segnando i suoi primi gol in Borgogna e Bretagna, prima di essere sedotto dall’Diletta di San Siro. Perché l’attaccante francese è così, un’ape che vola di fiore in fiore.
In passato aveva trovato il sole anche in una grigia terra della Renania. Iniziò a spostare città, seguendo le orme del padre campione, ma anche da solo non riuscì a mettere radici profonde: nonostante un contesto del genere, ormai sembra aver trovato un posto, un posto definitivo in questo quartiere di San Siro dove vive da un anno e mezzo in maglia nerazzurra e, domenica scorsa, lì si presentò con il volto di uno straniero fuori dalle sue terre.
Perché per Thuram junior, il Meazza è davvero diventato un luogo dell’anima. Gli fa battere il cuore ancora più velocemente del Stadio di Franciache è tuttavia un inno al patriottismo e alla grandezza, proprio qui a Parigi, dove Marcus mantiene ancora la sua prima residenza. Alcune sensazioni non sono cambiate nonostante, per una volta, non abbia giocato da giocatore dell’Inter, ma indossando la maglia azzurra della Nazionale guidata da Deschamps.
Così, dopo aver battuto l’Italia e aver complicato il cammino verso la Nations League ad alcuni dei suoi “fratelli”, Barella-Bastoni-Frattesi-DimarcoThuram ha ribadito il suo amore in zona mista: “Adoro questo stadio, adoro San Siro”, ha detto con un ampio sorriso da un orecchio all’altro
Crescita evidente
La dichiarazione ha ancora più peso, dato che avviene in una stagione nerazzurra ancora abbastanza lontana dagli standard della Seconda Stella e dalla sua esperienza personale: Marcus non segna in casa da un mese e mezzo, che è un’eternità se si ripensa al suo strepitoso inizio di campionato con 7 gol in 7 partite e una tripletta contro il Torino il 5 ottobre.. Da allora silenzio radiofonico in casa, ma a parte i gol, gran parte della produzione offensiva offerta da Simone Inzaghi passa da luisoprattutto in questi mesi in cui Lautaro è in forte pendenza e la Thula sembra infastidita…
Viene da Marcus ha portato rigori, sovrapposizioni e sfondamenti come domenica nel cuore della difesa di Luciano Spallettiproprio come gli assist che ha saputo regalare contro la Juve. In sintesi, la sua crescita è evidente, globale e senza limiti apparenti. All’inizio della stagione 2023-2024, il francese era solo un’occasione a parametro zero, ora è diventato uno degli attaccanti più richiesti del Vecchio Continente.
Lo è osservato ovunque, soprattutto in Premier League, soprattutto dal Liverpool chi, già al momento del Klopp pensato a lui e lo stretto staff che circonda Thuram sa molto bene che questo vecchio apprezzamento non solo persiste, ma ha persino riso della grandezza della scorsa stagione. Inoltre, il suo amico d’infanzia Federico Chiesa si è trasferito sulle rive del Mersey, con poca fortuna a dire il vero… perché sì, è con il suo amico Federico, quel piccolo Marcus giocava a bordo campo del Tardini.
Mission Scudetto
Sulla testa del centravanti dell’Inter, c’è ancora la presenza di questa vecchia clausola rescissoria da 85 milioni aggiunta al contratto in scadenza nel 2028ma è proprio così il suo amore per i nerazzurri (e per Giuseppe Meazza) che lo rende sordo a tutti i cuori. Perché per ora, Thuram vede solo l’Inter e si è dato una missione precisa : Trascendi il Club in un modo ancora più importante rispetto alla scorsa stagione, diventa ancora di più un elemento centrale nel cuore dell’attacco nerazzurro, dopo aver prestato servizio come Cavaliere “servitore” al servizio di Re Lautaro.
In tal modo, punta anche a battere il suo record personale di gol, ovvero i 16 gol segnati nell’ultimo anno al Borussia, cosa possibile visto che è già a quota 8 reti segnate. UN un piccolo infortunio alla caviglia contro il Torino ha messo fine al suo roboante inizio di stagionet, anche la sua impresa risale al 23 ottobre sul campo sintetico di Berna.
SABATO, tornerà sui campi della Serie A e più precisamente a Verona, e Marcus è già felice alla semplice idea di riprendere gli allenamenti il 19 novembre: “La partita contro l’Italia per me è stata una partita speciale: ho giocato contro i miei Fratelli, è stato qualcosa di molto strano, li amo tutti e sono felice di rivederli”.
Khephren, che è suo fratello di sangue, avrà fischiate le orecchie 150 chilometri più a est, nella Torino cara a padre Lilian. Il resto delle sue parole si è poi concentrato sulla lotta per lo scudetto, visto che in Nazionale ha affrontato un Buongiorno meno bello: “Avevo una nuova battaglia da affrontare contro di lui. Mi ha messo la museruola benissimo, proprio qui e una settimana fa in campionato durante Inter-Napoli. Spero che l’infortunio di Calha non sia gravissimo e che si possa recuperare in fretta”.
Un timore infondato
Prima della partita di domenica, aveva confidato ai suoi cari una piccola preoccupazione catalogabile a livello umano: L’aveva fatto aveva davvero paura di essere fischiato dai tifosi italiani, il che sarebbe stato una vera pugnalata al cuore. Ma alla fine, nonostante un abito di pelle firmato del valore di circa 10.000 euro, il destino gli ha fatto l’occhiolino molto carino, respingendo ogni pericolo: Giuseppe Meazza è veramente la sua Casa e Meazza non lo ha tradito.
®Antony Gilles – Internazionale.fr
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