La decisione è al centro delle rinnovate tensioni sulla guerra in Ucraina. Mentre domenica gli Stati Uniti hanno autorizzato Kiev all'uso di missili a lungo raggio contro la Russia, martedì Mosca ha accusato l'Ucraina di aver colpito il suo territorio con missili americani ATACMS. Un utilizzo confermato questo pomeriggio da un alto funzionario ucraino ai colleghi dell'AFP.
Se ciò fosse confermato da Kiev, che per il momento non ha reagito, sarebbe la prima dopo 1.000 giorni di invasione russa.
“Alle 3:25, il nemico ha colpito un sito nella regione di Bryansk”, non lontano dal confine ucraino, con “missili tattici ATACMS”, si legge in un comunicato stampa del Ministero della Difesa, che specifica che le installazioni militari erano prese di mira e che assicura che cinque missili sono stati distrutti e un altro danneggiato dalla difesa antiaerea russa.
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha accusato l’Ucraina e l’Occidente di voler inasprire il conflitto e che gli attacchi venivano condotti “con gli americani”.
L'Ucraina chiede da molti mesi di poter colpire “in profondità” obiettivi militari in territorio russo per sconvolgere la logistica dell'esercito russo che quotidianamente bombarda le sue infrastrutture e le sue città, provocando la morte di numerosi civili. I missili ATACMS hanno una portata massima di diverse centinaia di chilometri, consentendo all’Ucraina di raggiungere i siti logistici dell’esercito russo e gli aeroporti da cui decollano i suoi bombardieri.
Vladimir Putin, da parte sua, ha reagito martedì firmando il decreto che formalizza la sua nuova dottrina nucleare che amplia la possibilità di utilizzare armi atomiche in caso di un attacco aereo “massiccio” da parte di un paese non nucleare ma sostenuto da una potenza nucleare. Chiari i riferimenti all'Ucraina e agli Stati Uniti.
Una “opzione” per la Francia
A settembre, Vladimir Putin aveva avvertito che se l’Ucraina avesse colpito il territorio russo con missili occidentali a lungo raggio, ciò avrebbe significato che “i paesi della NATO sarebbero in guerra con la Russia”. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha stimato lunedì mattina che, se la decisione di Washington fosse confermata, probabilmente getterebbe benzina sul fuoco” nel conflitto in Ucraina.
Da parte sua, la Francia non ha chiuso la porta: l’utilizzo dei suoi missili sul suolo russo resta una “opzione”, ha indicato lunedì il ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot, al suo arrivo a Bruxelles per una riunione dei capi della diplomazia della Russia. l'Unione Europea. La Francia ha fornito all’Ucraina missili terra-aria di tipo Scalp a medio raggio, ma si è sempre rifiutata di indicare quanti ne siano stati consegnati e se siano stati utilizzati dalle forze ucraine.
VideoLa Francia riafferma che l’uso dei suoi missili sul suolo russo resta una “opzione”
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha assicurato che la posizione dell'Italia sull'uso delle armi da parte dell'Ucraina “non cambia, possono essere usate solo all'interno del territorio ucraino”, ha dichiarato lunedì a margine della riunione di Bruxelles.
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