Thierry Futeu ha accettato di affidare la sua storia a Fermin de la Calle, corrispondente da Madrid della rivista “Raffut”, la rivista del gruppo “Sud Ouest” dedicata al rugby. La sua storia è stata pubblicata nell'agosto 2024 sul nono numero della nostra rivista. E all'inizio di novembre, dopo aver commosso i nostri lettori, ha toccato la giuria della fondazione Varenne.
“Questo reportage è l'odissea di un ragazzo camerunese, scritto da un giornalista spagnolo e pubblicato su una rivista francese. Giornalismo senza documenti. Vorrei ringraziare la Fondazione Varenne, e soprattutto la giuria, per il coraggio dimostrato nella scelta di quest'opera; “Titi”, per la sua generosità nel condividere con me le sue esperienze, e “Raffut”, per avermi aperto le sue pagine e avermi dato il diritto di inventare storie lì”, ha reagito il vincitore, Fermin de la Calle.
“Tanto inaspettato quanto stimolante”
“Mi tocca il fatto che questo premio sia quello della stampa regionale, quello che mi ha introdotto al giornalismo e che mi ha mantenuto nella professione. Il mio primo amore. Quello vero”, ha aggiunto il giornalista, autore anche di libri sul rugby, tra cui l'atlante storico “Con fina desobediencia”, edito da “Libros del KO”.
“Riguardo al premio, direi quello che disse Woody Allen ricevendo la Principessa delle Asturie: “So di non meritarlo, ma nemmeno il diabete di cui soffro”. Questa ricompensa è tanto inaspettata quanto stimolante. Credo che tutti noi, come “Titi”, abbiamo una storia da raccontare e sono convinto che la penna sia più potente del marciapiede”, ha concluso Fermin de la Calle.
Ricordiamo che i premi della Fondazione Varenne sono un concorso di riferimento nel mondo dei media in Francia dal 1989. Quest'anno hanno tentato la fortuna 561 candidati nelle sette categorie del concorso, secondo il comunicato stampa diffuso dagli organizzatori.
La cerimonia di premiazione avrà luogo il 18 dicembre presso la sede della TF1 a Boulogne-Billancourt.
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