I sauditi portano avanti questi progetti con professionalità, sotto la guida di cittadini formati all’estero e di aziende anglosassoni esperte nel marketing e nell’ingegneria.
La prova con Al Ula, testa di ponte del turismo saudita. Impossibile sfuggire a questa destinazione che unisce il meglio delle risorse naturali e culturali del paese.
È in questa valle deserta nel nord-ovest del paese che i Nabatei provenienti da Petra, in Giordania, si stabilirono nel I secolo. aC All'incrocio delle vie carovaniere, scolpivano gigantesche tombe nella roccia. Il principale è Hegraclassificato come patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.
Al Ula offre paesaggi spettacolari, comeRoccia dell'Elefanteun enorme blocco di roccia con le sembianze di un pachiderma. Altri siti sono predisposti per accogliere i turisti: l'antica città di Dadan e le sue 700 volte scavate nella roccia; Jabal Ikmah e le sue iscrizioni rupestri, forse all'origine della scrittura araba; Punto di vista dell'Harratvista panoramica sulla vallata agricola.
Al Ula ha già un aeroporto internazionale, hotel di lusso e un futuro resort firmato Jean Nouvel (lo Sharaan Resort)scavato nella roccia. Il territorio vanta anche di ospitare Maraya, un palazzo da 500 posti ricoperto di ghiaccio che riflette il deserto, una vera e propria sala per spettacoli che emerge dal nulla.
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