il dollaro rimane forte soprattutto nei confronti dell’euro

il dollaro rimane forte soprattutto nei confronti dell’euro
il dollaro rimane forte soprattutto nei confronti dell’euro
-

Come previsto, la campagna elettorale in Francia ha avuto un impatto minimo sul mercato dei cambi. Gli investitori, soprattutto stranieri, ritengono che la Francia, con un deficit pubblico superiore al 5% quest’anno, non avrà altra scelta che fare concessioni di bilancio.

La Francia è entrata nella procedura europea per i disavanzi eccessivi, ma per il momento la Commissione europea non richiede misure concrete. Il prossimo autunno dovranno essere presentati i piani per tagliare la spesa e forse aumentare le tasse.

Leggi anche: Dissoluzione: quale impatto sull’euro?

Gli investitori stranieri probabilmente rimarranno cauti nei confronti dell’euro, ma non ci sarà panico o crisi del debito, come alcuni media hanno suggerito. Il rischio principale per la Francia è vedere la propria attività economica rallentare a causa dei debiti legati al Covid e della recente spesa eccessiva.

La scorsa settimana, il Regno Unito ha attirato l’attenzione dei trader di cambi. L’inflazione ha raggiunto il 2% a maggio, rispettando l’obiettivo della Banca d’Inghilterra. Il Regno Unito si unisce così a paesi come Canada, Svizzera e Brasile, che hanno raggiunto i loro obiettivi di inflazione. Sebbene alcuni elementi dell’inflazione siano ancora elevati, ciò non impedisce alla Banca d’Inghilterra di prevedere un taglio dei tassi ad agosto. La sterlina britannica si è ripresa in seguito a questa notizia.

In Europa, il vicepresidente della Banca Centrale Europea, De Guindos, ha annunciato che a settembre sarà possibile un ulteriore taglio dei tassi. Si prevede un calo di 25 punti base, già scontato dal mercato.

Negli Stati Uniti permane l’incertezza sulla data del taglio dei tassi da parte della Federal Reserve, ma gli investitori non sembrano troppo preoccupati finché l’economia americana rimane solida. Diversi fattori, come un elevato deficit pubblico orientato alla produttività, i bassi costi dell’elettricità, la crescita demografica e i progressi tecnologici, sostengono il dollaro.

In Giappone, infine, lo yen resta debole. La Banca del Giappone inizierà a rallentare gli acquisti di asset a luglio, segnando una moderata stretta monetaria. Tuttavia, l’economia giapponese ha bisogno di uno yen debole per rimanere competitiva, soprattutto con le esportazioni che stimolano l’attività economica. Fino a quando la domanda interna non prenderà il sopravvento, non sarà necessario uno yen forte.

-

PREV Fuochi d’artificio lanciati contro una Lamborghini da un elicottero: YouTuber arrestato
NEXT Sorprendente, ma giusta, l’affermazione di Tedesco: “Solo in questo caso De Bruyne è una risorsa in più” – Tutto il calcio