Spinte dagli impulsi espansionistici del loro leader, le fila russe occupano attualmente quasi il 20% del territorio ucraino, compresa la Crimea, annessa nel 2014. Gli sforzi del Cremlino si concentrano ora su tre fronti nell’est del Paese: Kharkiv e Sumy (nel Nord-Est), Luhansk (a est) e Zaporizhzhia, Odessa e Donestk (a sud). Dalla fine dell’estate, Kiev sembra essere di nuovo in una brutta posizione dopo aver perso progressivamente circa 400 dei 1000 chilometri quadrati conquistati durante la controffensiva a Kursk, in territorio russo, come indicato dal ricercatore del Centro per l’ Studi sulla sicurezza e la difesa, Estelle Hoorickx, presso RTBF.
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Un bilancio umano che supera il milione di morti e feriti
Al di là delle perdite territoriali, il bilancio umano è allarmante. Il 18 settembre il Wall Street Journal ha pubblicato una stima delle perdite umane attribuite a questa battaglia. Dal 24 febbraio 2022 vi sono morti 200.000 russi e 80.000 ucraini, mentre 800.000 persone sono rimaste ferite, numero equamente distribuito tra i due campi. In totale, più di un milione di russi e ucraini furono feriti o uccisi in questa guerra.
Eventi recenti degni di nota
Considerato lo stato attuale della situazione ora esposto, è opportuno ritornare su tre recenti eventi significativi.
Alla fine di ottobre è scoppiato il dibattito su questo conflitto in un nuovo paese: la Corea del Nord. Secondo diverse fonti, circa 10mila soldati di Pyongyang si sono uniti alle truppe russe al fronte. Questo annuncio ha provocato numerose reazioni sulla scena internazionale, con l’Occidente preoccupato da un simile riavvicinamento.
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Domenica 17 novembre la Russia ha lanciato un “massiccio attacco” contro l’Ucraina, danneggiando anche alcune infrastrutture energetiche come le centrali termoelettriche. Secondo l’operatore Ukrenergo si tratta del decimo grande attacco contro la rete energetica ucraina dall’inizio dell’anno. Per precauzione, la vicina Polonia ha fatto decollare gli aerei da combattimento per proteggere il proprio territorio.
Lo stesso giorno, il presidente uscente degli Stati Uniti Joe Biden ha preso una decisione storica autorizzando l’Ucraina all’uso dei missili ATACMS a lungo raggio forniti dagli Stati Uniti sul suolo russo. Un annuncio esplosivo, che il presidente russo ha paragonato a una dichiarazione di guerra dei paesi della Nato.
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