Questo lunedì 18 novembre 2024, il tribunale penale di Digione si è pronunciato sul caso dell’incendio mortale avvenuto in rue du Bourg, nella capitale borgognona, nel gennaio 2021. Sospettato di aver spento impropriamente una sigaretta, Steve L. è stato rilasciato con la multa. del dubbio.
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Nella notte tra l’1 e il 2 gennaio 2021, un violento incendio ha devastato un edificio in rue du Bourg, nel centro storico della città di Digione. Quasi quattro anni dopo, l’unico imputato in questo caso, processato tra l’altro per “omicidio colposo”, è stato assolto dal tribunale penale, che ha seguito le requisizioni.
Steve L., 44 anni, era sotto processo perché sospettato di essere l’origine dell’incendio che era costato la vita a un padre e aveva ferito altre 11 persone, avvelenate dal fumo. Fin dall’inizio del caso, l’uomo ha sempre negato i fatti di cui era accusato, e cioè di aver gettato una sigaretta mal spenta, che avrebbe causato il disastro.
A settembre, durante il processo, molti dubbi erano stati sollevati dalla sua difesa, ma anche dall’accusa, che aveva chiesto la liberazione dell’imputato. “È possibile che Steve L. abbia appiccato l’incendio. È anche possibile che sia stato qualcun altro”.ha riassunto il procuratore generale Marie-Pierre Bouhey.
Se non lo sai, non puoi condannare
Bruno NicolaAvvocato di Steve L., al processo
L’avvocato dell’imputato, Bruno Nicolle, si è affidato alle parole di uno dei vigili del fuoco incaricati dalle indagini. Quest’ultimo aveva infatti stimato che a “Energia di attivazione fornita volontariamente [était] moderazione” per spiegare l’inizio dell’incendio.
Di fronte alle tante zone grigie che circondano l’origine del disastro, l’avvocato ha detto alla corte: “Non lo sai. E se non lo sai, non puoi condannare.”
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Steve L. ha rischiato fino a cinque anni di prigione, ma alla fine i tribunali hanno deciso di rilasciarlo. “Resta il dubbio sulla colpevolezza” dell’imputato, indica il tribunale penale. “Anche se è stato possibile localizzare l’inizio dell’incendio, il resto delle circostanze, compresa la tempistica dell’incendio, non sono state chiaramente stabilite.”
Una decina di giorni dopo l’incendio, quest’uomo è stato incriminato e poi posto sotto controllo giudiziario fino al febbraio 2024, al termine delle indagini. Nel corso di questo processo, dove fu processato per “omicidio colposo”, “lesioni colpose con inabilità superiore a tre mesi”, “lesioni colpose con inabilità inferiore a tre mesi” e “distruzione di cose altrui”, tutti “dovuti per la violazione di un obbligo di sicurezza o di prudenza, ha dovuto affrontare 19 vittime e 16 parti civili.
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