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di fronte all’irruzione della Corea del Nord e all’elezione di Trump, Joe Biden è costretto a cedere a Kiev sui missili a lungo raggio

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Un lancio di missili tattici (ATACMS), al White Sands Test Range, New Mexico (Stati Uniti), in una foto fornita dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, 14 dicembre 2021. JOHN HAMILTON/AFP

Dodici giorni dopo le elezioni presidenziali americane, Joe Biden si trova ad affrontare la realtà della clessidra. Al democratico restano solo poche settimane per consolidare i risultati del suo mandato, prima che Donald Trump ritorni alla Casa Bianca. Mentre le intenzioni di quest'ultimo restano poco chiare riguardo alla guerra in Ucraina, che aveva promesso di risolvere in tempi record, Joe Biden ha finalmente ceduto ad una richiesta avanzata da Kiev da mesi, si è appreso da una fonte ufficiale domenica 17 novembre. D'ora in poi, Washington autorizza, caso per caso, l'uso da parte dell'esercito ucraino di missili a lungo raggio per colpire in profondità la Russia, vale a dire i sistemi missilistici tattici dell'esercito (ATACMS), che possono raggiungere un obiettivo a circa 300 metri di distanza. chilometri di distanza.

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L'obiettivo è respingere il contrattacco di Mosca – con quasi 50mila uomini, tra cui 10mila nordcoreani – nella regione russa di Kursk, conquistata da Kiev in agosto. Questa decisione chiave, che arriva durante un fine settimana di massicci attacchi russi in Ucraina, sta causando immensa amarezza tra i sostenitori del paese invaso a causa del suo ritardo. Non consentirà di invertire gli equilibri di potere, ma offrirà a Kiev un’opzione militare tanto attesa. Non trae una possibile vittoria, ma libera una mano legata dietro la schiena. La priorità è conservare asset strategici – come un pezzo di territorio russo – prima che entri in carica Donald Trump, che intende spingere per i negoziati.

Finora il rifiuto americano di consentire attacchi profondi si spiegava con il timore di un’escalation da parte russa, dato che Mosca brandiva costantemente la minaccia di un’arma nucleare. L’escalation è avvenuta però in un’altra forma, a giudicare dalla massiccia presenza di soldati nordcoreani accanto all’esercito russo. Raramente abbiamo visto un’amministrazione americana smentire se stessa con tanta coerenza su un importante problema di sicurezza internazionale. Come è avvenuto con altri mezzi militari, come carri armati o aerei da combattimento, ha ceduto dopo aver ritardato troppo questo momento, a scapito dell'Ucraina.

La strategia dell'amministrazione Biden messa in discussione

Questo ritardo sistemico americano rispetto ai bisogni e alle emergenze in Ucraina, nonostante i massicci aiuti militari e finanziari dal 2022, ha reso più audaci altri attori, come l’Iran, che ha fornito centinaia di droni alla Russia. “L’amministrazione Biden ha fatto la cosa giusta schierandosi con l’Ucraina quando è stata invasaosserva Andrew Michta, esperto del think tank Atlantic Council sulla rete X, ma poi è caduta nella trappola di credere che le guerre possano essere “gestite” piuttosto che combattute. Da quel momento in poi, l’Ucraina non ha mai beneficiato dei mezzi per spezzare l’esercito russo e renderlo inabile al combattimento. »

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