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a Strasburgo e in Alsazia la Caritas lancia l’allarme

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Il 4 novembre Strasburgo ha firmato un nuovo accordo con la CAF, in un contesto di crescente precarietà. Il 14 novembre la Caritas Alsace ha testimoniato l’esplosione della povertà nella regione. L’occasione per ripercorrere le cifre di un fenomeno ormai consolidato nel tempo, per fare una constatazione, ma anche un messaggio di speranza.

Nel corso del consiglio comunale del 4 novembre, Strasburgo ha firmato una nuova convenzione con la CAF (Fondo per assegni familiari), per rafforzare la lotta contro la precarietà e la povertà. Una realtà palese nella nostra città, dove nel 2022 il 26% dei residenti viveva al di sotto della soglia di povertà [un chiffre qui a sans doute dû augmenter depuis, ndlr].

Una constatazione condivisa da una ventina di associazioni che lottano contro la precarietà, uniti nel Collettivo contro la precarietà, che ha manifestato il 16 novembre a Strasburgo.

Ma le grandi città della regione non sono più le uniche colpite dall’esplosione della precarietà: nel suo ultimo rapporto di attività, Caritas Alsace rileva un forte aumento della povertà nelle zone rurali, con un aumento del 20% delle sue attività. “Dati preoccupanti” secondo Arnaud Fritsch, il suo direttore generale, in particolare « che sono a lungo termine e che peggiorano di anno in anno.

Secondo gli ultimi dati del CAF du Bas-Rhin, i beneficiari sono 91.230 residenti a Strasburgo, il che corrisponde ad una popolazione coperta di 175.068 persone. In altre parole: il 60,2% dei residenti a Strasburgo beneficia almeno di una prestazione legaleIL. Un tasso molto più alto per la nostra città che nel Basso Reno, dove il 47% delle persone beneficiano di una prestazione legale.

© Adrien Labit/Pokaa

Cresce l’insicurezza degli studenti

Tra queste quasi 175.000 persone, i più rappresentati sono innanzitutto quelli tra i 40 ei 59 anni, con il 36%. Ancora più preoccupante è il fatto che la percentuale di persone sotto i 25 anni beneficiari di sussidi è aumentata dello 0,4%, raggiungendo il 18% del totale.. Inoltre, il 24% dei beneficiari del CAF studia a Strasburgo, rispetto solo all’11% nel Basso Reno.

Al di là della questione abitativa, abbiamo studenti che non riescono più a vestirsi e a nutrirsi.

Arnaud Fritsch, direttore generale della Caritas Alsazia

Una realtà numerica che non sorprende, visto il rapido aumento della precarietà studentesca, rilevato anche da Caritas Alsace. Infatti, Il 6% di chi chiede loro aiuto ha meno di 25 anni, e se il dato è ancora “basso”, è in costante aumento. Tant’è che, dopo aver utilizzato il sistema Perm’campus per gli studenti precari con Unistra, Caritas Alsace lo ha creato anche a Mulhouse.

© Mathilde Piaud / Poçaa

Una precarietà che colpisce tutti, ovunque

La precarietà in Alsazia e Strasburgo colpisce quasi tutti: secondo Caritas Alsace, il 27% delle persone in cerca di aiuto sono coppie con figli, il 25% sono madri single e il 22% uomini single. Secondo Arnaud Fritsch ci sono anche pensionati che, anche se possiedono la propria abitazione, non riescono più a riscaldarsi in inverno a causa dell’aumento del costo della vita.

I profili si stanno diversificando e così anche la geografia: un tempo riservata alle grandi città e ai centri urbani, la precarietà ora si estende alle aree più rurali. In altre parole, il fenomeno è in aumento ovunqueche spiegano l’aumento del 20% degli aiuti finanziari, il numero di beneficiari dei negozi di alimentari solidali o il numero di pacchi alimentari distribuiti da Caritas Alsace nel 2024. Anche per questo l’associazione continua le sue maratone ciclistiche, e in particolare fuori dal centro cittadino dove, se il problema dei senzatetto è meno visibile, non è meno reale.

Oggi vediamo arrivare persone che preferiscono prendere un cornetto e un caffè da noi, e riservano la colazione a casa solo per i propri figli.

Arnaud Fritsch, direttore generale della Caritas Alsazia

© Adrien Labit/Pokaa

E infatti c’è un’altra conseguenza dell’aumento del costo della vita: se il 50% delle persone guadagna meno di 400 euro, per la prima volta il 6% delle persone che si rivolgono a Caritas Alsace dispone di più di 1.200 euro al mese in risorse. Allo stesso tempo, il 26% dei beneficiari dell’associazione lavora con contratti a tempo indeterminato a tempo pieno; in altre parole, avere un lavoro stabile non è più un ostacolo alla precarietà del lavoro.

Non sorprende quindi che nel 2024 La Caritas offre 120 colazioni al giorno (in media) nel suo ufficio in rue de l’Arc-en-ciel a Strasburgo, rispetto alle 80 del 2023. Inoltre, l’associazione ha aperto anche due negozi di alimentari solidali, a Cronenbourg e Neuhof. Strutture che si preparano ad aiutare sempre più famiglie, tutte colpite dall’esplosione della povertà.

© Adrien Labit/Pokaa

Nonostante l’esplosione della precarietà, un messaggio di speranza

Nel 2024, « Caritas Alsace ha aiutato 13.000 famiglie »distribuito “783 tonnellate di aiuti alimentari” e ha registrato quasi 112.000 visite nei suoi 80 luoghi di accoglienza. Ma nonostante l’esplosione della precarietà, il messaggio dell’associazione per gli anni a venire è positivo: « Questi dati sono allarmanti, ma non dobbiamo abbandonarci. Non possiamo limitarci a osservare questo, dobbiamo agire con lo Stato e gli enti locali. »

Soprattutto perché a volte le persone che arrivano alla Caritas riescono a riprendersi e a sfuggire alla povertà. Una realtà che Arnaud Fritsch vuole evidenziare: « Dobbiamo lanciare un messaggio di speranza: la mano tesa funziona. Senza ingenuità, nonostante tutto, le persone hanno spalancato le nostre porte e sono fuggite. Combattere la povertà in Alsazia in modo sostenibile è possibile. »

© Adrien Labit/Pokaa

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