È stato con un tocco di umorismo che Jacques ha parlato della sua carriera di assistente, martedì 12 novembre, all’EHPAD di Labastide-Rouairoux.
Come da marito si diventa “badante”, “badante familiare”, “parente amorevole”: tanti termini per caratterizzare il sostegno di una persona cara.
Diventiamo “aiutanti” quando prestiamo “un aiuto regolare e frequente in modo non professionale per le azioni della vita quotidiana”.
Contadino dai molteplici impegni, appassionato della lingua occitana, il Saint-Amantais divenne il badante di sua moglie Brigitte.
A poco a poco, la vita del pensionato si è organizzata attorno a quella di sua moglie. Il rapporto con la moglie è cambiato.
Jacques ha saputo trovare le parole che raccontano i rapporti con il corpo che cambiano, la vita quotidiana, l’adattamento necessario, il sostegno che ci aspettiamo da alcuni e che non arriva, le conseguenze sulla vita familiare, del conosciuto, come gli altri diventa questo sconosciuto al di fuori dei confini domestici…
Una toccante testimonianza di un uomo alle prese con questa prova esistenziale.
Nel Tarn sono 6mila gli operatori sanitari individuati dal Dipartimento. In valle sono 111. Quante badanti non si conoscono tra loro? Quante caregiver non esercitano i propri diritti? Quanti caregiver isolati?
È per sollevare questo velo su tutti questi operatori sanitari che il comitato degli utenti del centro sanitario multidisciplinare dell’alta valle del Thoré, la Comunità dei Comuni Thoré Montagne Noire, ha organizzato questo convegno in collaborazione con lo Spazio di Riflessione Etica Occitanie, la Casa Dipartimentale di Autonomia, l’EHPAD di Labastide-Rouairoux e la sosta di sollievo dell’Escale, che ha accolto un accompagnatore durante la conferenza.
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