L’intenzione di Donald Trump di fare degli Stati Uniti “la capitale mondiale del bitcoin e delle criptovalute” rischia di influenzare l’offerta di prodotti d’investimento, ritiene un pianificatore finanziario.
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L’elezione del candidato repubblicano alla guida del paese più potente del mondo ha già fatto esplodere il valore del bitcoin, che mercoledì ha superato la soglia dei 90.000 dollari (126.895 dollari CAN).
“Stiamo già vedendo i fondi di investimento […] hanno una quota forse del 2-3% in criptovalute come Bitcoin o Ethereum”, stima Fabien Major, che è anche editorialista.
Questa crescita potrebbe agire come un incendio a livello internazionale, il che aiuterebbe a democratizzare il loro utilizzo, indica.
“Prevedo che in effetti i partiti politici di vari paesi si allineeranno [les valeurs] di Trump promuoverà sicuramente [des cryptomonnaies] e cercherà di attirare l’attenzione di Donald Trump dicendo che anche noi, nel nostro Paese, vorremmo facilitare gli scambi di criptovalute”, illustra l’esperto.
“Forse riusciremo a vedere, direi, l’entità di questo utilizzo delle criptovalute anche all’interno dei piani delle persone come il CDI o addirittura l’RRSP”, aggiunge.
Quest’ultimo, tuttavia, in un’intervista alla LCN afferma che la liberalizzazione delle valute virtuali deve necessariamente essere accompagnata da un controllo a tutela degli investitori.
“Abbiamo sicuramente bisogno di linee guida precise e anche di qualche forma di avvertimento. Bisogna scrivere, ogni volta che lo usiamo, che in definitiva si tratta di un asset estremamente volatile e forse riservato agli speculatori”, dice.
Guarda l’intervista completa nel video qui sopra.
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