► Un nuovo bilancio delle vittime è di 43.799
Il ministero della Sanità del governo di Hamas a Gaza ha annunciato sabato 16 novembre un nuovo bilancio di 43.799 morti nel territorio palestinese dall'inizio della guerra con Israele più di un anno fa. Almeno 35 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha detto in una nota, aggiungendo che 103.601 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra.
► Raid aerei israeliani nella periferia sud di Beirut
Sabato una serie di raid aerei israeliani hanno preso di mira le roccaforti di Hezbollah in Libano. Almeno cinque attacchi hanno colpito la periferia sud di Beirut, dopo che una richiesta di evacuazione dell'esercito israeliano aveva fatto sì che i residenti lo fossero “vicino alle infrastrutture e agli interessi di Hezbollah”. L'esercito israeliano ha indicato di aver preso di mira in particolare “un magazzino di armi, un centro di comando e un’infrastruttura terroristica di Hezbollah”.
Anche l'Agenzia nazionale libanese di informazione (ANI) ha riferito di un attacco effettuato in un quartiere centrale di Tiro, sempre nel sud, vicino a un sito archeologico che ospita rovine romane inserite nel patrimonio mondiale dell'UNESCO. Questo raid ha avuto come risultato “la distruzione di due edifici” e causato “danni ad altri edifici circostanti”ha precisato l'agenzia libanese.
► Due leader della Jihad islamica uccisi in un attacco israeliano in Siria
Due leader della Jihad islamica, un gruppo armato palestinese che ha partecipato all'attacco del 7 ottobre 2023, sono stati uccisi in uno degli attacchi israeliani giovedì nella periferia di Damasco, ha detto sabato una fonte interna al gruppo. Secondo questa fonte, Abdel Aziz Al Minaoui, membro dell'ufficio politico della Jihad islamica, e Rasmi Abou Issa, responsabile delle relazioni esterne, sarebbero morti in questo sciopero che ha colpito la città di Qoudsaya, alla periferia di Damasco. La Jihad islamica tiene ancora in ostaggio le persone rapite durante l’attacco del 7 ottobre 2023 nel sud di Israele. Questa settimana il gruppo ha pubblicato due videoclip di Sacha Trupanov, un ostaggio russo-israeliano di 29 anni.
► L'Iran nega l'incontro tra Elon Musk e il suo ambasciatore all'ONU
Il quotidiano New York Times ha affermato che l'uomo d'affari americano Elon Musk, sostenitore del presidente eletto Donald Trump, ha incontrato lunedì l'ambasciatore iraniano presso le Nazioni Unite per “allentare le tensioni” tra Teheran e il suo Paese. Il quotidiano americano, che cita due fonti iraniane anonime, precisa che lunedì a New York è durato più di un'ora l'incontro tra Elon Musk e l'ambasciatore Amir Saeid Iravani. Iran “smentisce categoricamente tale incontro ed esprime la sua sorpresa per la copertura dei media americani”ha riferito sabato l'agenzia Irna citando il portavoce della diplomazia iraniana, Esmaïl Baghaï.
Donald Trump è stato durante il suo primo mandato (2017-2021) l’architetto di una cosiddetta politica di “pressione massima” contro l’Iran e ripristinato le pesanti sanzioni, che l’amministrazione Biden ha mantenuto.
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