Dal 2014 i prezzi dei trasporti pubblici ginevrini (TPG) sono fissati per legge. Ogni modifica passa attraverso il Gran Consiglio e può essere impugnata tramite referendum. È così che nel 2017 le persone hanno rifiutato un aumento dei prezzi.
Ma ciò potrebbe presto cambiare. Il 24 novembre i ginevrini dovranno decidere su una modifica legislativa. Obiettivo: restituire al TPG la prerogativa di fissare i prezzi. Spetterebbe al Consiglio di Stato convalidarli. Da quel momento in poi la popolazione non avrà più voce in capitolo.
Per la destra e l'estrema destra, promotori del progetto, questo offrirebbe maggiore autonomia alla pubblica amministrazione. Agli occhi degli oppositori – la sinistra, il MCG ed i sindacati sostenitori del referendum – ciò aprirebbe la porta ad un aumento dei prezzi.
“La possibilità offerta al popolo di indire un referendum è una garanzia essenziale contro l'esplosione dei prezzi”, ritiene il deputato socialista Matthieu Jotterand. Ne è prova: «I prezzi di Ginevra sono tra i più bassi della Svizzera. A Losanna (VD) costano il 30% in più, a Zurigo il 50%. In un momento in cui la classe media paga sempre di più e i costi in termini di sanità e alloggio aumentano, dobbiamo garantire che ciò non avvenga per i trasporti pubblici”. E per concludere. “Bisogna solo capire perché questa disposizione legale è stata introdotta nel 2014. I prezzi aumentavano in modo incontrollabile”.
Per la deputata PLR, Céline Zuber-Roy, i prezzi dovrebbero essere una prerogativa del TPG. “Questo è il principio della gestione indipendente. Dobbiamo dargli questa flessibilità affinché possa utilizzare le tariffe come strumento di gestione. Ciò consentirebbe di offrire offerte per influenzare l’utilizzo, ad esempio convincendo le persone a favorire le ore non di punta”. Secondo lei, la riduzione delle tariffe per incoraggiare la popolazione a ricorrere ai trasporti pubblici non è stata efficace. “Gli studi dimostrano che l’utilizzo è più legato ai servizi offerti che al prezzo.”
Il testo impugnato fa parte di una proposta del Consiglio di Stato che prevede, da un lato, la gratuità per gli under 25 e, dall'altro, il trasferimento della competenza in materia di fissazione dei prezzi. Se questo disegno di legge fosse oggetto di referendum, il libero accesso per i giovani sarebbe soggetto a ricorso. L'obiettivo di questa offerta (come del taglio fiscale sottoposto al voto del 24 novembre) era quello di ridistribuire il gettito fiscale riscosso dal Cantone nel 2023, caratterizzato da un'eccedenza di 1,4 miliardi di franchi.
Nel Canton Vaud «è la Comunità tariffaria vodese ad essere responsabile della fissazione dei prezzi. È composta da tredici aziende di trasporto pubblico attive sul territorio cantonale. Qui è rappresentato anche il Cantone», sintetizzano i trasporti pubblici di Losanna. Risultato: a Losanna il biglietto di viaggio più economico costa 3,90 franchi. Alla fine del lago sono 3 franchi al massimo.
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