Il famoso sito archeologico di Pompei, vicino a Napoli, ha lanciato venerdì un biglietto d’ingresso nominativo e ha imposto un numero massimo di 20.000 visite al giorno, per combattere l’overtourism come altri siti italiani.
«Vogliamo garantire a tutti i visitatori un’esperienza di qualità, che non dovrebbe mai essere quella del turismo di massa», spiega all’AFP il direttore del sito italiano Gabriel Zuchtriegel mentre si aprono le porte, adducendo ragioni di “sicurezza”, siano essi visitatori o personale, ma anche la tutela di questo patrimonio unico.
“Essendo il biglietto nominativo, è impossibile rivendere i biglietti precedentemente acquistati”, aggiunge.
Il prezzo intero per visitare il sito patrimonio dell’UNESCO è di 22 euro ($ 33 CAD).
Superati i controlli d’identità, i turisti possono vagare meravigliati tra l’anfiteatro, le case e le strade in eccezionale stato di conservazione, sovrastate dal Vesuvio, la cui eruzione seppellì la città nell’anno 79.
In questa mattina di novembre godono della calma ideale per passeggiare tra le rovine romane e non corrono il rischio di superare il limite stabilito.
Quando torna l’alta stagione estiva, però, “per le persone che hanno già prenotato i biglietti aerei in anticipo e che sono in gruppo o con un tour operator, rischia di essere complicato”, anticipa Dominique Gilbert, turista Nancyian.
4 milioni di visitatori
Che siano o meno a conoscenza delle nuove normative, i visitatori comprendono l’importanza di preservare il sito.
“È una buona idea”, ha detto Jan Kubec, della Repubblica ceca. “L’overtourism è un problema globale e se ci sono troppe persone a visitare un luogo, questo potrebbe non essere più accessibile per le generazioni future”.
La direzione del sito ha fatto sapere di voler sperimentare la misura dopo che Pompei, che ha accolto più di 4 milioni di visitatori nel 2023, ha vissuto giornate particolarmente intense. Un’affluenza che quest’anno potrebbe battere un nuovo record, visto che tra gennaio e ottobre Pompei ha già accolto 3,84 milioni di persone, di cui 36mila in una domenica con ingresso gratuito.
4a destinazione al mondo
Il tetto dei 20.000 ingressi giornalieri (15.000 al mattino e 5.000 al pomeriggio dal 1 aprile al 31 ottobre) potrebbe però essere rivisto: «Abbiamo avviato un progetto interno che prevede l’apertura di tutte le viuzze, di tutte le strade di Pompei che sono ancora chiuse in diversi quartieri”, spiega Gabriel Zuchtriegel, che spera così di distribuire meglio il flusso dei visitatori.
Alla bellezza della città sepolta si aggiunge l’emozione provata dai corpi pietrificati delle vittime dell’eruzione.
La cenere vulcanica eruttata quasi 2.000 anni fa dal Vesuvio si depositò sulla maggior parte dei monumenti e delle case, consentendone in gran parte la conservazione. Pompei si estende su una superficie di circa 22 ettari, di cui un terzo ancora inesplorato.
Il numero dei turisti è esploso in tutto il mondo a seguito della pandemia di COVID-19 e altri siti turistici italiani hanno recentemente adottato misure per combattere l’overtourism. In primavera Venezia ha introdotto l’ingresso a pagamento per le giornate di maggiore affluenza.
L’Italia è la quarta destinazione turistica al mondo, con 57,2 milioni di turisti stranieri accolti lo scorso anno, secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo. E molti di loro si concentrano sugli stessi siti, da Venezia a Napoli, a Roma, a Firenze.
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