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I metodi dell’esercito israeliano a Gaza “rispondono ai segni distintivi del genocidio”, afferma il comitato delle Nazioni Unite

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I metodi di guerra impiegati da Israele nella Striscia di Gaza “corrispondono alle caratteristiche di un genocidio”, ha detto giovedì un comitato speciale delle Nazioni Unite incaricato di indagare sulle pratiche israeliane.

Il comitato evidenzia “le massicce vittime civili e le condizioni intenzionalmente pericolose per la vita imposte ai palestinesi” in un rapporto che sarà presentato lunedì all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.

Creato nel 1968 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, questo comitato è responsabile di indagare sulle pratiche israeliane che incidono sui diritti umani nei territori palestinesi occupati.

In un nuovo rapporto, ha esaminato il periodo che va dall’attacco mortale del 7 ottobre 2023 da parte del movimento islamico palestinese Hamas contro Israele fino allo scorso luglio.

“Attraverso l’assedio di Gaza, l’ostruzione degli aiuti umanitari, gli attacchi mirati e l’uccisione di civili e operatori umanitari, nonostante i ripetuti appelli delle Nazioni Unite, gli ordini vincolanti della Corte internazionale di giustizia e le risoluzioni del Consiglio di sicurezza, Israele causa intenzionalmente la morte , fame e gravi lesioni”, ha affermato il comitato in una nota.

Israele “usa la fame come metodo di guerra e infligge punizioni collettive alla popolazione palestinese”, aggiunge il comitato.

Il rapporto mostra come la vasta campagna di bombardamenti israeliani a Gaza abbia decimato i servizi essenziali e innescato una catastrofe ambientale con effetti sanitari duraturi.

Nel mese di febbraio, le forze israeliane avevano utilizzato più di 25.000 tonnellate di esplosivo nella Striscia di Gaza, “l’equivalente di due bombe nucleari”, ovvero circa il doppio della bomba sganciata su Hiroshima, afferma il rapporto.

“Distruggendo i sistemi idrici, igienico-sanitari e alimentari vitali e contaminando l’ambiente, Israele ha creato un mix mortale di crisi che causerà gravi danni alle generazioni a venire”, denuncia il comitato.

Si dichiara inoltre “profondamente allarmato per la distruzione senza precedenti delle infrastrutture civili e per l’alto numero di morti a Gaza”, dove sono morte più di 43.700 persone dall’inizio della guerra, secondo il ministero della Sanità del territorio governato Hamas.

Lo sconcertante bilancio delle vittime solleva serie preoccupazioni sull’uso da parte di Israele di sistemi di puntamento potenziati dall’intelligenza artificiale (AI), ha affermato il comitato.

“L’uso da parte dell’esercito israeliano di sistemi di puntamento assistiti dall’intelligenza artificiale, con una supervisione umana minima, combinato con bombe pesanti, evidenzia il disprezzo di Israele per il suo obbligo di distinguere tra civili e combattenti e di adottare misure protettive adeguate per prevenire la morte di civili”, afferma il rapporto.

Il comitato è particolarmente preoccupato per le notizie di nuove linee guida che abbassano i criteri di selezione degli obiettivi, che sembrano aver consentito ai militari di utilizzare sistemi di intelligenza artificiale per “generare rapidamente decine di migliaia di obiettivi, nonché per tracciare gli obiettivi a casa, in particolare di notte quando le famiglie si rifugiano insieme.

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