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Quali risultati per Art Basel Parigi?

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Il Grand Palais… È stato uno dei protagonisti dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024 con le gare di scherma. Poche settimane dopo, è diventata la cornice sublime per ospitare la fiera d’arte contemporanea Art Basel. Clément Delépine, direttore dell’evento, non ha nascosto il suo orgoglio: “Stiamo lavorando da più di due anni per organizzare l’edizione 2024 di Art Basel Paris al Grand Palais. È un momento forte e solenne vedere questo progetto prendere vita nel cuore di Parigi. Le nostre gallerie, i nostri partner, i collezionisti e i visitatori hanno tutti contribuito all’entusiasmo generale riscontrato in tutta la città e sono estremamente grato a loro”.

Facciamo prima un po’ di storia. La Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea è nata nel 1974 e si svolgeva ogni novembre a Parigi. Si è verificato in luoghi diversi nel corso del tempo: padiglione espositivo della Bastiglia, al Grand Palais, al centro espositivo Porte de Versaille… Nel 2022, la Fiac si fermerà per far posto a un evento ribattezzato Paris+ by Art Basel nelle stesse date e organizzato dal gruppo MCH con sede in Svizzera. Art Basel organizza quattro grandi fiere nel mondo, la prima è quella di Basilea che nasce nel 1970, per poi arrivare nel 2002 a Miami Beach, Hong Kong nel 2013 ed infine Parigi nel 2022 che si è svolta presso l’effimero Grand Palais, sul Champ -de-Marte. Anche quest’anno la manifestazione parigina ha cambiato nome in Art Basel Paris ed è tornata quindi al Grand Palais. È una delle fiere d’arte contemporanea più importanti al mondo.

Questa edizione si è svolta dal 18 al 20 ottobre, riunendo quasi 200 gallerie (195 per la precisione, ovvero 41 in più rispetto allo scorso anno) provenienti da 42 paesi e 53 espositori per la prima volta. Art Basel Paris ha registrato un’affluenza record con 65.000 visitatori, contro i 40.000 dell’anno scorso, che non si sono lasciati scoraggiare dal prezzo d’ingresso (44 euro e 105 euro per l’apertura)… Il pubblico non ha nascosto la sua gioia nel trovare il monumento parigino situato ai margini degli Champs-Élysées e seppe anche scoprire nuovi spazi, come i balconi che circondavano la grande navata occupati dalle gallerie del settore “Emergenza”. Altri due poli erano offerti dal programma: “Galleries” che riuniva gallerie internazionali e la nuova arrivata “Premise” che offriva proposte d’arte atipiche o pre-contemporanee.

Ci siamo chiesti quale giudizio avrebbero tratto le gallerie mentre il mercato dell’arte è sotto pressione con un calo delle vendite per diversi mesi dopo due anni di follia… Il contesto globale incerto e la crisi invitano gli acquirenti alla prudenza… Nessuna proposta stravagante né vendite eccezionali da segnalare, ma questa edizione del 2024 è stata comunque una buona annata, in particolare per le gallerie e le artiste francesi. Tra le vendite annunciate da Art Basel, un’opera monocroma che mescola disegno architettonico e astrazione di Julie Mehretu dal titolo Insile alla White Cube Gallery è stato venduto per 9,5 milioni di dollari. Nello stand della Lisson Gallery, diverse opere tessili di Olga de Amaral (attualmente esposto alla Fondation Cartier, ndr) sono stati acquisiti da una collezione privata americana. Tre arazzi dell’artista Marie-Claire Messouma Manlanbien hanno trovato acquirenti tra i 22.000 ei 60.000 euro da Cécile Fakhoury. Allo stand di Ortuzar Projects, una serie di sei nuovi dipinti di Takako Yamaguchi è stata venduta per 300.000 dollari ciascuno. A Kamel Mennour, Boulevard Haussmann, N°3 (2013) di Bertrand Lavier è stato venduto per 130.000 euro.

Questa edizione di Art Basel Paris conferma il quarto posto della Francia nel mercato mondiale dell’arte e il suo posto centrale nella creazione.

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