Nonostante l’esclusione da parte di Mosca, il Polisario accoglie con favore le conclusioni del Forum di partenariato Russia-Africa, organizzato il 9 e 10 novembre a Sochi. “La posizione comune afro-russa espressa al termine della conferenza ministeriale del Forum di Partenariato Africa-Russia rafforza il consenso della comunità internazionale sulla necessità di consentire alla popolazione del Sahara Occidentale di esercitare il proprio diritto inalienabile e inalienabile all’”auto-autonomia”. determinazione”, ha scritto lunedì l’agenzia di stampa del Fronte.
Tuttavia, la Dichiarazione Finale, consultata da Yabiladi, porta una storia diversa. Il comunicato accoglie con favore, nel preambolo, “gli storici legami di amicizia tra la Federazione Russa e gli Stati africani, basati sul rispetto e sulla fiducia reciproci, sulle tradizioni di lotta comune per l’eliminazione del colonialismo e l’instaurazione dell’indipendenza degli Stati africani. In questo passaggio la parola “Stati” viene menzionata due volte, senza menzionare la “Repubblica Araba Democratica Saharawi”, che non era tra i partecipanti e che non è riconosciuta da Mosca.
Il testo “ribadisce la necessità di opporsi congiuntamente al neocolonialismo, all’imposizione di condizioni e alla politica dei doppi standard, senza permettere che queste pratiche privino gli Stati e i popoli del diritto di fare scelte sovrane riguardo al loro percorso di sviluppo.
Il Forum di Sochi ha inoltre sottolineato “la responsabilità condivisa della Federazione Russa e degli Stati africani nello sviluppo di un ordine mondiale giusto e stabile basato sui principi di uguaglianza sovrana degli Stati, di non ingerenza nei loro affari interni, di rispetto della sovranità, di integrità territoriale e il diritto di tutti i popoli all’autodeterminazione (…) e la necessità di preservare l’identità nazionale e le risorse nazionali, la diversità culturale e di civiltà e di proteggere i valori tradizionali.
La dichiarazione condanna anche “il divieto dell’uso della lingua materna”. Mosca difende il diritto all’autodeterminazione dei popoli di lingua russa che vivono in Ucraina, Georgia, Moldavia e nei tre paesi baltici.
La Russia non ha invitato il Polisario a partecipare al Forum di Sochi. Ricordiamo che la Dichiarazione finale dell’ultimo vertice BRICS, tenutosi dal 22 al 24 ottobre a Kazan, in Russia, ha ignorato le richieste del Fronte.
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