È il 10 novembre 1922, nella stazione di Bruges è stata allestita una cappella ardente. Vi furono deposte cinque bare identiche contenenti i resti dei soldati caduti sul campo d’onore a Liegi, Namur e Anversa, nonché nelle trincee dell’Yser e nelle pianure delle Fiandre. Remando fianco a fianco, sono ricoperti dalla bandiera nazionale. Fu allora che si fece avanti un cieco di guerra, guidato dal ministro della Difesa. Tocca ciascuna delle bare prima di designarne una con una corona di alloro legata con un nastro tricolore. La bara del Milite Ignoto viene quindi deposta in un sarcofago di mogano. Gli altri quattro sono sepolti solennemente nel cimitero di Bruges. Il giorno successivo un treno speciale portò il soldato a Bruxelles. Il sarcofago sarà posto su un carro da cannone trainato da sei cavalli. Un lungo corteo si forma e si dirige verso l’Ospite: Stéphanie Claisse, dottoressa in storia contemporanea. Autore di “Dal Milite Ignoto ai memoriali belgi della guerra 14-18”, ed. dell’Accademia. Argomenti trattati: Soldato sconosciuto, Milite ignoto, bare, Primo
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