Gérard Lutaud pubblica una nuova opera.
Un’opera viene pubblicata dalle Editions Lacour, su iniziativa dello scrittore langonese Gérard Lutaud, già autore di numerose opere sulla resistenza a Langogne. È stato infatti durante una ricerca negli archivi dipartimentali della Lozère che questo mediatore storico si è imbattuto in un manoscritto inedito, intitolato Taccuino di un combattente della resistenza francese, all’albascritto da Raymond Montjardin, giovane Gardois refrattario alla STO, che decide di unirsi alla macchia dell’Alta Lozère a Margeride, da giugno a fine agosto 1944.
Un viaggio nel nascondimento
Quando arriva alla macchia, viene accolto da René Michel, alias Capitano Max, che gli dà il soprannome di Richard Mouton. Questo diario di tre mesi trascorsi nella macchia di Margeride racconta le imboscate, gli spostamenti, gli arresti, gli incontri segreti e le perlustrazioni di tutti questi maquis di ogni ceto sociale, che dovevano diffidare di tutto. Nei racconti di questo giovane Gardois si ritroveranno i figli dei partigiani langonesi, in particolare i figli di Pierre Castanier, alias Pierrot, che salvò il partigiano Montaigne, leader della resistenza delle Cévennes, quando la Gestapo fu informata di un incontro segreto al caffè Gély, a Mende.
Raymond Montjardin aveva inviato questo documento nel 1996 a Henri Cordesse, prefetto della Liberazione, alias Roberto, incaricato di raccogliere le testimonianze dei combattenti della resistenza per far valere i loro diritti. Questo archivio era dormiente ed è quindi tutto merito di Gérard Lutaud aver preso provvedimenti presso i nipoti di Raymond Montjardin, detentori dei diritti, che hanno accettato la pubblicazione delle pagine del loro nonno resistente nell’alta macchia della Lozère.
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