Dopo una serata di apertura memorabile grazie all’abbinamento del leggendario rocker Marjo e del leggendario Foufounes Électriques, Coup de cœur francophone è proseguito venerdì sera con una proposta unica, suscitando grandi emozioni al Cabaret Lion d’Or.
A priori, si sarebbe tentati di credere che siano imparentate, perché Jeanne Laforest ed Émilie Laforest condividono, oltre al cognome, radici classiche, un interesse per il jazz, una sensibilità per la poesia e un talento per la melodia pop. Se vi dicessimo che sono cresciuti insieme nella stessa famiglia, sarebbe facile crederci. Tuttavia, non è così.
Sono stati accoppiati un po’ per caso da Coup de coeur francophone, con l’obiettivo di creare un doppio set interessante per gli spettatori, capaci di apprezzare entrambi i mondi. Hanno lo stesso cognome? Pura coincidenza, ma tanto meglio: suscita curiosità.
Tuttavia, dal loro incontro nasce un’alleanza inaspettata ma che ripagherà artisticamente.
*Foto di Richard Mercier
Diciamolo subito, la star della serata è stata Jeanne Laforest. Il cantautore è molto bravo. Anche il cantante. Il musicista, molto dotato.
Ma è stata Jeanne Laforest, l’arrangiatrice, a brillare in questo venerdì sera.
La primavera scorsa ha messo su una piccola orchestra che chiama affettuosamente la Forestuor. Un amalgama di musicisti attuali, classici e jazz, tutte donne, provenienti da contesti diversi. Un “incontro eclettico e singolare”, come sottolinea, che le ha permesso di realizzare le sue fantasie di arrangiamenti ambiziosi e creativi.
Una cotta francofona le ha quindi dato l’opportunità di riconnettersi con questo progetto, e il minimo che possiamo dire è che ha abbracciato pienamente l’opportunità, offrendosi persino a Émilie Laforest di vestire le sue canzoni con arrangiamenti sontuosi.
*Foto di Richard Mercier
Émilie, dal canto suo, aveva lanciato il suo album La mia Silva in primavera e aveva dato un solo spettacolo, in formazione completa, al Ministero. Nell’ambito del doppio set proposto dal CCF, ha invitato la pianista Fabienne Lucet a presentare il frutto di un lavoro approfondito sulle sue canzoni, raramente eseguite sul palco. Grazie alla “sofisticata partitura pianistica”, la Lucet intendeva offrire uno spettacolo nel formato intimo di un recital.
Alla fine, i due artisti hanno mescolato completamente i loro mondi, tanto che non esisteva più un ordine di apparizione sul palco, ma un unico spettacolo in cui si alternavano le canzoni di Émilie e Jeanne, qui con il pianoforte di Fabienne Lucet, e una quindicina di strumenti (fiati, archi, chiamiamolo) così come cori, batteria, chitarra…
Il palco del Lion d’Or era letteralmente stracolmo, al punto che una decina di musicisti si erano installati sul pavimento, davanti al palco. E sembrava il fuoco di Dio, anche se era la prima volta che si tentava l’esperimento.
*Foto di Richard Mercier
Per ampliare ulteriormente la sua gamma di arrangiatori, Jeanne Laforest suggerì addirittura ad alcuni amici artisti di scrivere e modificare sfarzose partiture per le loro canzoni. Così, l’amico Héron è venuto a presentare la versione più spettacolare della sua canzone simbolo, Fiumenel mezzo di questo ensemble mozzafiato, e anche Kanen è venuta a presentare una canzone del suo repertorio, che ha assunto dimensioni quasi drammatiche.
Stai uscendo? abbiamo co-presentato questo spettacolo come parte di una partnership con Coup de cœur francophone e, sebbene le nostre aspettative fossero alte, non avremmo mai potuto aspettarci di eseguire uno spettacolo così grandioso. Con l’aiuto di qualcuno di nome Morgane Lachance, i Laforest hanno organizzato uno spettacolo ad alta quota.
Senza offesa per le vittime della FOMO, va sottolineato: non vedremo più questo spettacolo così com’è tanto presto… Nessuna possibilità che vada in tournée. Dovevi essere lì. E chi c’era lo ricorderà per molto tempo.
Foto in blocco:
*Foto di Richard Mercier
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