Nel quartiere Toga di Bastia, il fastidio e l'inciviltà sono diventati una quotidianità gravosa per i residenti. Alexandra, 41 anni, testimonia dopo un attacco avvenuto martedì in pieno giorno, illustrando il clima di insicurezza ambientale. « Erano le 14:00 Stavo uscendo di casa e un uomo si abbassa i pantaloni, mostrando ciò che non avrebbe mai dovuto mostrare »dice Alessandra. L'individuo, un senzatetto di origine polacca, era in avanzato stato di ebbrezza. “Ho preso il telefono per filmarlo. Ma vedendo questo si è arrabbiato, mi ha fatto un brutto gesto e si è avvicinato per attaccarmi. Mi ha afferrato il braccio per impedirmi di filmare”.
La polizia è intervenuta tempestivamente e grazie al video registrato è riuscita ad arrestare l'uomo cinque metri più in là, davanti al vecchio ospedale. “Ci sono diversi senzatetto che vagano in questa zona paragonabile ad un triangolo; tra il vecchio ospedale, il centro commerciale e la casa sociale A Fratellanza dove spesso sono ospitati. Li vediamo girare in questi posti »aggiunge. L'uomo è stato trattenuto in custodia di polizia per un giorno e mezzo prima di essere rilasciato e convocato davanti al tribunale di polizia il 19 dicembre per violenza intenzionale.. Ad Alexandra, che ha sporto denuncia, è stato prescritto un giorno di inabilità totale al lavoro (ITT).
Un clima di costante ansia
Alexandra riflette un sentimento di insicurezza condiviso da molti residenti. “Noi residenti parliamo tra di noi, cerchiamo di proteggerci a vicenda. Stiamo installando cancelli con codice digitale per limitare le intrusioni”. Ammette che non esce più senza precauzioni: « Dopo l'attacco tengo sempre a portata di mano una bomba antiaggressione ». Secondo una fonte della polizia questi incidenti non sono rari in questo settore, anzi lo sono «costanti». Nella stessa settimana, un altro senzatetto, di origine francese, ospitato presso il centro di accoglienza sociale A Fratellanza che aiuta gli emarginati, è stato preso in custodia dalla polizia dopo una rissa con un guardiano notturno. La polizia sottolinea che risponde sistematicamente alle denunce e aumenta i controlli d'identità nel quartiere.
Nonostante questa presenza « rinforzato » sul campo, i residenti, come Alexandra, credono di vivere in un’atmosfera pesante. “Non ci sentiamo più sereni, non ci sentiamo sicuri. Che sia uomo o donna, conviviamo con questa paura, e non è normale »continua.
Contattato, il municipio di Bastia ha segnalato, da parte sua, che il problema era noto e che si erano già svolti incontri con i residenti del quartiere e, in particolare, di rue Luce de Casabianca per cercare di trovare soluzioni al disagio segnalato; attribuito ai senzatetto.
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