Nel bel mezzo del boom popolare degli ultimi anni, le MMA rimangono uno sport giovane in Francia come altrove. Per comprendere il lato nascosto dell’esplosione di uno sport prima rifiutato prima di essere adorato, RMC Sport propone una creazione originale con un cast XXL e stellato: “MMA Le Film”. Un’ora e quarantacinque minuti in cui i protagonisti della disciplina raccontano il fenomeno da tutte le angolazioni.
“È lo sport perfetto per i nostri tempi!” Il giornalista più famoso del pianeta MMA, Ariel Helwani ha riassunto in una frase un emarginato diventato un bancomat. Nato poco più di trent’anni fa nella sua forma moderna, con il primo evento UFC nel novembre del 1993, l’MMA ha travolto tutto sul suo cammino negli ultimi anni. Fino a diventare lo sport con la maggiore crescita popolare in tutto il pianeta. Un fenomeno che ha tardato ad interessare la Francia, uno degli ultimi Paesi a legalizzare la disciplina nel 2020, ma che si è rapidamente affermato come imprescindibile nel panorama del nostro Paese con un’esplosione di licenziatari, strutture ed eventi. E che meritava di essere raccontata e spiegata a lungo, missione compiuta nell’ultima originale creazione di RMC Sport: MMA Il film.
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Per quasi due ore, un’ora e quarantacinque per l’esattezza, viene raccontata in ogni sua angolazione la storia di uno sport prima rifiutato e poi adorato. Una storia che va dal ventre politico-sportivo della legalizzazione in Francia alla sua esplosione mediatica e popolare, con gli esempi Ciryl Gane e Cédric Doumbè, passando per la sua origine attraverso l’antico pankration – e il rapporto degli esseri umani con la violenza – o il origine e sviluppo del colosso UFC, un tempo sul punto di scomparire prima di diventare la più grande organizzazione al mondo di sport da combattimento con 1,3 miliardi di dollari di entrate generate nel 2023.
Alla vigilia dell’uscita della prima serie Netflix dedicata alle MMA, La gabbia firmato dal regista Franck Gastambide, MMA Il film ti porta dietro le quinte delle riprese concentrandosi su due attori molto speciali: Jon Jones e Georges St. Pierre, considerati due dei più grandi combattenti della storia. Il film si interessa anche ai lati più oscuri della disciplina: la precarietà dei lottatori, come il mediomassimo francese Nell Ariano che deve lavorare al Decathlon perché non si guadagna abbastanza da vivere con i suoi combattimenti nell’organizzazione britannica Cage Warriors ( per il quale dovrà fare un RTT per arrivare il giorno prima), i pericoli fisici a breve e lungo termine ma anche la battaglia contro il doping con intensità molto diversa a seconda dei paesi in uno sport dove le mele marce restano presenti.
Per raccontare gli immensi progressi compiuti dalle MMA in Francia come altrove, è stato riunito un cast da sogno composto da più di cinquanta relatori intervistati ai quattro angoli del pianeta negli ultimi due anni. Altre leggende e grandi nomi di questo sport accompagnano Jon Jones e Georges St. Pierre: Francis Ngannou, Khabib Nurmagomedov, Daniel Cormier, Royce Gracie, Randy Couture, Wanderlei Silva, Shogun Rua, Mark Coleman, Charles Oliveira, Michael Bisping, Alex Pereira, Michael Venom Page, Joanna Jedrzejczyk, Holly Holm o Alexa Grasso.
Troviamo anche la superstar francese Cédric Doumbè e allenatori, manager (tra cui il più potente in campo Ali Abdelaziz), pionieri della disciplina in Francia, leader dell’UFC (tra cui la celebre Dana White) e di organizzazioni femminili francesi, manager dell’audiovisivo, politici, due ex ministri dello sport, giornalisti, uno storico dello sport o un sociologo. Senza dimenticare Franck Gastambide e Melvin Boomer, attore protagonista della serie La gabbia. È una storia che meritava la sua storia. Con una conclusione – impreziosita da un riferimento cinematografico – che racconta il presente e delinea il futuro: “A tutti coloro che pensano di evitare l’onda… Buona fortuna!” L’uragano MMA non smetterà di spazzare via.
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