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un quarantenne trovato morto, due adolescenti di 16 anni presi in custodia dalla polizia

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Due adolescenti di 16 anni sono stati messi in custodia di polizia dopo il ritrovamento, a fine ottobre, del corpo senza vita di una donna di quaranta anni a Ruffey-lès-Échirey (Côte-d’Or), l’accusa indicato questo giovedì 7 novembre. I due hanno arrestato la figliastra della vittima e il suo fidanzato.

Il pubblico ministero di Digione, Olivier Caracotch, ha comunicato giovedì 7 novembre che due adolescenti, di 16 anni, sono stati arrestati e messi in custodia di polizia per l’“assassinio” con un coltello di una donna di 40 anni a Ruffey-Lès -Échirey (Costa d’Oro). I sospettati altri non sono che la nuora della vittima e il suo fidanzato.

La custodia dei due minorenni è iniziata martedì 5 novembre e sarebbe dovuta concludersi questo giovedì. Al termine i due indagati verranno presentati al giudice in vista di un loro possibile rinvio a giudizio. Da parte sua, il pubblico ministero ha chiesto l’incriminazione e la detenzione provvisoria del fidanzato, per omicidio, e della nuora, per complicità, ha osservato il pubblico ministero di Digione, Olivier Caracotch, le cui dichiarazioni sono state riferite da AFP.

I fatti sono avvenuti il ​​29 ottobre. Quel giorno, la vittima di 49 anni fu scoperta distesa nel sangue nella vasca da bagno di casa sua. È stata la nuora, presente sul posto al momento della tragedia, ad allertare i servizi di emergenza, dicendo di aver “scoperto” il corpo.

Un “significativo disaccordo” tra la vittima e la nuora all’origine della tragedia?

La vittima è stata “gravemente ferita al collo” e aveva “diverse ferite alla gola”. È stata poi portata in ospedale prima di morire a causa delle ferite riportate poche ore dopo.

È stata quindi aperta un’indagine. Ciò ha consentito di accertare che durante i fatti era presente anche il fidanzato della figliastra e che sarebbe stato lui a sferrare i colpi mortali. L’arma, un coltello da tasca, è stata ritrovata sepolta in un bosco, su sue istruzioni. Il minore “non contesta” i fatti ma dice di essere “frastornato”, aggiunge il pubblico ministero.

La nuora ha ammesso in custodia di polizia “di aver discusso del progetto criminale con il suo fidanzato e di aver facilitato la sua fuga”. Quest’ultimo era stato prelevato sul luogo del delitto dalla madre, venuta a prenderlo. Quest’ultimo, anch’egli posto in custodia di polizia, è stato infine scagionato.

Resta per il momento sconosciuta l’origine del delitto, furto o interesse fraudolento sembrano da escludere.

D’altronde, secondo il magistrato Olivier Caracotch, il “forte disaccordo” tra la vittima e la nuora, dovuto “senza dubbio a una convivenza difficile”, era noto.

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