L’azienda energetica mira a ottenere 150 TWh di domanda aggiuntiva entro il 2035.
L’equazione sembra impossibile da risolvere. Da un lato, la Francia vuole avere una maggiore capacità di produzione di elettricità senza emissioni di carbonio, il che richiede massicci investimenti; dall’altro, vuole che la stessa elettricità sia poco costosa per preservare il potere d’acquisto delle famiglie e la competitività delle imprese, sostenendo al tempo stesso l’efficienza e la sobrietà energetica. E questo mentre le regole per la fissazione dei prezzi si evolvono. EDF ha implementato una nuova strategia commerciale per cercare di fornire una risposta a questo problema.
Oggi, il prezzo dell’elettricità in Francia oscilla intorno ai 63 euro per megawattora (MWh), ben al di sotto dei 70,22 euro per MWh, il prezzo medio fissato lo scorso anno dallo Stato e da EDF, nel quadro dell’accordo concluso in preparazione dell’accordo epoca post-Arenh. Per la cronaca, l’accesso regolamentato all’elettricità nucleare storica, questo sistema che permette di assegnare 100 TWh al prezzo di 42 euro a MW, sta finendo…
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