Il giornalista ucraino è morto a settembre mentre era prigioniero in Russia. I difensori dei diritti umani e della libertà di stampa denunciano l’ennesimo crimine da parte dello Stato russo, che continua a portare avanti la sua politica di arresti e incarcerazioni arbitrari di uomini e donne che vogliono sollevare il velo sugli abusi ordinati dal Cremlino.
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Editorialista
Di Jean-Paul MarthozPubblicato il 7/11/2024 alle 08:00
Tempo di lettura: 5 minuti
la giornalista ucraina Victoria (Vika) Roshchyna è scomparsa nell’agosto 2023 nei territori occupati dalla Russia dopo l’invasione del 24 febbraio 2022. I suoi genitori hanno denunciato la sua scomparsa il 12 agosto, ma hanno dovuto aspettare fino all’aprile 2024 perché le autorità russe riconoscere il suo arresto. Era stata incarcerata a Taganrog, nella regione di Rostov, in una famigerata colonia penale, soprannominata la “Guantanamo russa”.
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