Il quadro di consultazione sulle risorse naturali (CDC/RN Ituri) ha lanciato mercoledì 30 ottobre 2024 la campagna “La nostra terra senza petrolio” con l’obiettivo di annullare la gara d’appalto per lo sfruttamento petrolifero all’interno di 27 blocchi petroliferi nella Repubblica Democratica del Congo, compresi i blocchi 1, 2 e 3 del Graben Albertine congolese situato nella provincia di Ituri.
Dieudonné Kisonia, segretario permanente del CDC, precisa che questa campagna mira principalmente ad annullare le gare d'appalto per lo sfruttamento petrolifero che espone il paese a rischi economici:
“Questa gara ha già esposto il Paese a rischi economici a causa di numerose irregolarità commesse fin dall'inizio e durante tutto il processo. Ad esempio, 11 dei 27 blocchi messi all'asta non sono mai stati convalidati dal Consiglio dei ministri, in violazione della legge sugli idrocarburi. e 13 blocchi si trovano in aree protette, il che viola la legislazione ambientale. Queste mancanze comportano il rischio di azioni legali da parte delle multinazionali, che potrebbero chiedere danni e interessi allo Stato congolese. Nel 2018, quest'ultimo era già stato condannato a pagare più di 600 milioni di dollari. alla compagnia sudafricana Dig Oil a causa di irregolarità legate ai blocchi petroliferi nella regione Albertine Graben del Bacino Centrale”, spiega.
E per aggiungere:
“Questa dichiarazione mira ad accogliere con favore l'annullamento parziale del bando di gara, riaffermando al tempo stesso la nostra opposizione a qualsiasi sfruttamento di petrolio e gas nella RDC. Tale sfruttamento avrebbe conseguenze disastrose sulla vita dei congolesi, sulla sicurezza alimentare, sulla preservazione della biodiversità, diritti fondiari e regimi di pesca rurale, nonché la lotta contro il cambiamento climatico, andrebbe inoltre contro le leggi nazionali e gli impegni assunti dalla RDC, ha continuato.
Conclude precisando che questa campagna mira all'abbandono definitivo di ogni futuro progetto volto alla concessione di nuovi diritti di sfruttamento degli idrocarburi e alla cancellazione dei due contratti di production sharing relativi ai blocchi di gas già firmati:
“Per tutti questi motivi, la nostra campagna “La nostra terra senza petrolio” chiede l’abbandono definitivo di qualsiasi progetto futuro volto a concedere nuovi diritti di sfruttamento degli idrocarburi e la cancellazione dei due contratti di production sharing relativi ai blocchi due società del gas già firmati i tre blocchi gas oggetto della gara del 2022 sono stati aggiudicati con la sottoscrizione di contratti di production sharing in violazione di diverse disposizioni della legge sugli idrocarburi.
Va notato che questo progetto solleva serie preoccupazioni a causa dei suoi impatti, come lo sfollamento di oltre 100.000 persone e la minaccia diretta a numerosi ecosistemi fragili e transfrontalieri con la RDC, a causa degli effetti del cambiamento climatico, di cui la RDC è già uno dei paesi più colpiti.
Freddy Upar, a Bunia
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