A differenza delle nascite, che sono sempre più programmate, raramente possiamo prevedere quando potrebbe verificarsi la morte. Da lì, potremmo immaginare che i 639.000 decessi registrati in Francia nel 2023 si siano più o meno attenuati nel corso dell’anno. Non completamente, poiché la mietitrice non ha un periodo, ma piuttosto un giorno preferito. E la cosa è ancora più spaventosa in quanto, secondo l’INSEE, questa giornata è la stessa da due decenni.
Se abbiamo un consiglio da darvi è di guardarvi le spalle il 3 gennaio. Perché, dice l’INSEE, questo giorno è il più mortale dell’anno, con il 19,2% di decessi in più rispetto alla mortalità media dell’anno. Sempre in media, ciò rappresenta 1.900 morti per questo singolo giorno, rispetto ai 1.600 di qualsiasi altro giorno.
Si muore di più in inverno e meno in estate
Ebbene, bisogna riconoscere che i mesi invernali presentano tutti un notevole eccesso di mortalità, con il premio che va a gennaio, che registra il 14% di decessi in più rispetto agli altri mesi dell’anno. Ciò è tanto più vero per le persone di 60 anni e più, per le quali l’eccesso di mortalità è balzato al 21% a gennaio. Al contrario, secondo l’INSEE, i giovani fino a 17 anni muoiono di più durante l’estate, soprattutto a luglio, e quelli tra i 18 ei 29 anni di più a giugno. Al contrario, è il 15 agosto che si registra il minor numero di decessi, mentre il 23 settembre si registra il maggior numero di nascite.
Se il 3 gennaio è così regolarmente morboso da vent’anni, non è senza ragione, almeno non senza ipotesi. Per spiegare questo picco, l’istituto adduce anzitutto “il desiderio di trascorrere le vacanze con i propri cari, così come quello di arrivare a un nuovo anno”, che potrebbe “ritardare il verificarsi della morte delle persone in fin di vita”. Per l’INSEE il 3 gennaio corrisponde anche “alla ripresa degli interventi chirurgici programmati”, con conseguente aumento dei decessi ospedalieri. Quest’ultima ipotesi viene verificata guardando la mortalità media della domenica, giorno in cui le cure ospedaliere e gli interventi chirurgici sono minori: è infatti inferiore.
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Ma c’è un altro giorno in cui il rischio di morire è particolarmente alto, quello del proprio… compleanno. “Dal 1994 al 2023, la mortalità media in quel giorno è stata del 6% superiore alla media del periodo”, osserva l’INSEE. Un rischio che balza al +24% per gli uomini tra i 18 e i 39 anni. In Svizzera uno studio attribuisce ciò all’eccesso di alcol e alla stanchezza, in Giappone un altro studio evidenzia un aumento del rischio di suicidio.
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