????Inversione di tendenza in Venezuela! Ex ministro del Petrolio arrestato per “tradimento”. Il governo promette di dare la caccia ai “traditori del Paese”. Cosa si nasconde dietro questa epurazione a sorpresa ai vertici dello Stato? La caduta libera del settore petrolifero sullo sfondo…
Il Venezuela è sotto shock dopo l’arresto a sorpresa, domenica, dell’ex ministro del Petrolio ed ex amministratore delegato del colosso petrolifero statale PDVSA. Questa improvvisa epurazione ai vertici dello stato venezuelano solleva molte domande sulla storia di fondo e sul futuro del settore petrolifero del paese, che è in stasi.
Il governo promette di dare la caccia ai “traditori della patria”
Lunedì in una conferenza stampa a Caracas, il ministro dell’Interno Diosdado Cabello, considerato il numero 2 del regime alle spalle del presidente Nicolas Maduro, ha lanciato un chiaro avvertimento. Il Venezuela perseguirà “fino alle ultime conseguenze” i “traditori della patria”, alludendo così all’ex ministro arrestato.
Secondo l’accusa, l’ex uomo forte del petrolio è accusato di aver “consegnato” il sistema di controllo PDVSA a una società “controllata dai servizi segreti americani”. Un “atto di tradimento” per il potere venezuelano, che condanna “assolutamente qualsiasi azione o atto di corruzione”.
Un’epurazione a sorpresa ai vertici dello Stato
Fino allo scorso agosto, il 48enne ex ministro del Petrolio concentrava nelle sue mani le redini dell’industria petrolifera venezuelana. Colonnello dell’esercito, è stato sorprendentemente nominato ministro del Petrolio e amministratore delegato della PDVSA nel 2020.
Ma in agosto è stato sostituito come ministro con breve preavviso dalla vicepresidente Delcy Rodriguez, poi licenziato pochi mesi dopo dal ministero dell’Industria dove era stato retrocesso. Una disgrazia fulminea che solleva interrogativi sulle vere ragioni della sua cacciata.
Il settore petrolifero venezuelano sta affondando
Questa epurazione avviene mentre il Venezuela, che ha le più grandi riserve di petrolio al mondo, sta cercando disperatamente di ripristinare la sua fatiscente industria petrolifera. Minato dalla corruzione, dalla cattiva gestione e dalle sanzioni americane, il settore ha visto la sua produzione crollare negli ultimi anni.
Dai 3,5 milioni di barili al giorno nel 2008, il Venezuela è sceso sotto i 400.000 barili nel 2020, il livello più basso degli ultimi 30 anni. Il paese si sta avvicinando al milione di barili, ma rimane molto lontano dall’epoca d’oro del petrolio.
Il lato oscuro della vicenda
Anche se ufficialmente l’ex ministro è accusato di “tradimento”, molti osservatori si interrogano sulle reali motivazioni dietro il suo arresto. Alcuni la vedono come un’epurazione politica, in un contesto di lotte di potere ai vertici dello stato venezuelano.
Altre fonti vicine alla questione evocano sospetti di appropriazione indebita e appropriazione indebita, mentre l’ex uomo forte del petrolio è stato responsabile del ritorno della PDVSA. Il suo entourage denuncia un “complotto” architettato ex novo.
Un nuovo episodio della crisi venezuelana
Qualunque siano le zone grigie del caso, questo arresto a sorpresa è un nuovo sintomo dell’instabilità cronica che scuote il Venezuela. Impantanato in una crisi politica, economica e sociale senza precedenti, il Paese è più teso che mai.
Nonostante alcuni timidi segnali di ripresa, in particolare nel settore petrolifero, l’economia venezuelana rimane incruenta, strangolata dall’iperinflazione e dalle carenze. Sul piano politico, il regime di Nicolas Maduro si trova ancora ad affrontare una forte opposizione e pressioni da parte della comunità internazionale.
In questo contesto esplosivo, l’arresto dell’ex uomo forte del petrolio rischia di provocare ulteriori disordini, sia in Venezuela che all’estero. Una cosa è certa: la saga di questo nuovo scandalo di corruzione è senza dubbio solo all’inizio, e le sue ripercussioni potrebbero essere importanti per il futuro del Paese.
Nonostante alcuni timidi segnali di ripresa, in particolare nel settore petrolifero, l’economia venezuelana rimane incruenta, strangolata dall’iperinflazione e dalle carenze. Sul piano politico, il regime di Nicolas Maduro si trova ancora ad affrontare una forte opposizione e pressioni da parte della comunità internazionale.
In questo contesto esplosivo, l’arresto dell’ex uomo forte del petrolio rischia di provocare ulteriori disordini, sia in Venezuela che all’estero. Una cosa è certa: la saga di questo nuovo scandalo di corruzione è senza dubbio solo all’inizio, e le sue ripercussioni potrebbero essere importanti per il futuro del Paese.
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