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Elezioni presidenziali americane 2024. Cosa propongono Kamala Harris e Donald Trump sulla salute?

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Forse meno centrale dell’immigrazione o del potere d’acquisto nei programmi di Kamala Harris e Donald Trump, la salute rimane una questione importante per gli americani. Cosa pensano a questo proposito il candidato democratico e il candidato repubblicano alle elezioni presidenziali americane? Ecco le loro principali proposte.

Quali proposte sulla previdenza sociale?

L’argomento accomuna Donald Trump e Kamala Harris su un punto: il calo dei prezzi dei farmaci. Ma questa è l’unica somiglianza tra i programmi dei due candidati per quanto riguarda la salute.

Da un lato, Kamala Harris vuole rafforzare ed espandere l’accesso all’Affordable Care Act, soprannominato anche “Obamacare”: una riforma del sistema sanitario promulgata da Barack Obama, che mira a ridurre il numero di persone senza copertura sanitaria. Concretamente, si richiede che tutti i cittadini americani stipulino un’assicurazione, in cambio lo Stato aiuta finanziariamente le famiglie meno abbienti.

Una riforma “squallido”, ha criticato Donald Trump durante il dibattito contro il candidato democratico del 10 settembre. L’ex presidente intende sostituirla, ma non ha fornito ulteriori dettagli. “Abbiamo concetti e opzioni per farlo” ha semplicemente aggiunto.

Kamala Harris promette anche di proteggere la previdenza sociale e Medicare, il sistema di assicurazione sanitaria per le persone sopra i 65 anni “far pagare milionari e miliardari la loro giusta quota di tasse”, indica il programma del candidato.

Infine, l’attuale vicepresidente degli Stati Uniti propone di collaborare con gli Stati per cancellare i debiti legati alle spese sanitarie di molti americani.

Da parte sua, il programma di Donald Trump prevede una maggiore scelta in termini di copertura sanitaria, trasparenza e accessibilità. “Proteggerà comunque Medicare, la previdenza sociale e i pazienti con condizioni preesistenti”, possiamo leggere sul sito web della sua campagna.

Cosa propongono Donald Trump e Kamala Harris sull’aborto?

L’argomento ha cristallizzato le tensioni negli Stati Uniti, soprattutto da quando è stata revocata la sentenza Roe vs. Wade, che riconosceva l’aborto come un diritto tutelato dalla Costituzione. Da allora, gli Stati hanno avuto il controllo sulla questione. Circa dieci di loro hanno vietato completamente l’aborto, otto hanno introdotto restrizioni.

Donald Trump sostiene la revoca di questa storica sentenza e promette di garantire che la decisione di vietare o meno l’aborto spetti agli Stati.

Durante il dibattito tra lui e Kamala Harris, ha accusato i democratici di volere “giustiziare i bambini” prima della fine della gravidanza. Ha assicurato che gli aborti avvengono già durante il nono mese di gravidanza. “Da nessuna parte in America una donna arriverà alla fine della gravidanza per cercare di abortire. Non succede mai. Questo è un insulto per le donne d’America”, ribatté Kamala Harris

L’ex presidente non sembra essere anti-aborto: ha criticato anche il divieto di aborto dopo sei settimane, in vigore in Florida, dove vive, ritenendo che si trattasse di un “errore” e che il termine di sei settimane era troppo breve.

Kamala Harris, candidata democratica alle elezioni presidenziali americane, durante un discorso il 10 ottobre 2024. | IMMAGINI DI BRANDON BELL/GETTY TRAMITE AFP
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Kamala Harris, candidata democratica alle elezioni presidenziali americane, durante un discorso il 10 ottobre 2024. | IMMAGINI DI BRANDON BELL/GETTY TRAMITE AFP

Al contrario, Kamala Harris è favorevole al ripristino di Roe vs Wade. Il candidato democratico insiste sul diritto delle donne a controllare il proprio corpo. “Non permetterà mai che un divieto nazionale sull’aborto diventi legge”, indica il suo programma.

E la crisi degli oppioidi?

Anche in questo caso le aspettative degli elettori sono alte. Perché la crisi degli oppioidi, questi farmaci usati per trattare il dolore, sta seminando il caos negli Stati Uniti. Secondo CNNnel 2023, più di 100.000 persone moriranno a causa di un’overdose, legata, nel 70% dei casi, al consumo di oppioidi.

A questo proposito, il discorso dei due candidati si concentra principalmente sulla lotta al traffico di droga, e meno sull’aspetto sanitario. Nel programma online di Kamala Harris come in quello di Donald Trump non si fa menzione, ad esempio, dei gruppi farmaceutici, per cui alcuni sono stati denunciati per aver incoraggiato i medici a prescrivere in modo eccessivo questi farmaci antidolorifici, mentre generano gravi dipendenze.

Donald Trump, il candidato repubblicano alle elezioni presidenziali americane, durante un discorso a Detroit, Michigan, il 10 ottobre 2024. | REBECCA CUOCA/REUTERS
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Donald Trump, il candidato repubblicano alle elezioni presidenziali americane, durante un discorso a Detroit, Michigan, il 10 ottobre 2024. | REBECCA CUOCA/REUTERS

Il sito web del candidato democratico ricorda certamente che l’amministrazione Biden ha reso più accessibile il naxolone, utilizzato contro le overdose da oppioidi. Ma l’unica proposta del campo Harris riguarda “finanziare la tecnologia per sequestrare ancora più droghe illecite”.

Da parte sua, le proposte di Donald Trump si concentrano principalmente sulle sue “guerra ai cartelli”. In particolare vuole condannare alla pena di morte i trafficanti di droga.

Leggi anche: Il fentanil, questo farmaco che sta seminando il panico negli Stati Uniti, potrebbe arrivare in Francia?

Quali proposte per la salute mentale dei veterani?

Anche la salute mentale dei veterani è uno dei punti dei programmi di entrambi i candidati. Gli ex soldati sono particolarmente colpiti da disturbi psicologici. Secondo Stati Uniti oggii soldati americani muoiono più per suicidio che in combattimento.

A tal proposito, Donald Trump e Kamala Harris vogliono investire in strumenti di prevenzione del suicidio e favorire l’accesso ai professionisti della salute mentale. Il candidato repubblicano propone, ad esempio, di incoraggiare la telemedicina.

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