Louise Sallé / Foto di credito: XOSE BOUZAS / HANS LUCAS / HANS LUCAS VIA AFP
06:13, 14 ottobre 2024modificato in
07:08, 14 ottobre 2024
La scuola oggi rende omaggio alla memoria di Samuel Paty e Dominique Bernard, due insegnanti assassinati dai terroristi islamici. Uno nel 2020, l’altro nel 2023, entrambi a metà ottobre. In tutte le scuole medie e superiori è organizzato un minuto di silenzio. Ogni struttura sceglie l’orario in cui desidera realizzare questa meditazione. E si potrà organizzare anche un momento di confronto e riflessione con gli studenti, secondo le indicazioni date dal Ministero.
“Essere insegnante è sacro”
Prima o dopo il minuto di silenzio, gli insegnanti possono ricordare alla classe cos’è la laicità o leggere dei testi. Hocine, 17 anni, frequenta l’ultimo anno a Parigi al liceo Paul Bert. Ha preparato una poesia, scritta insieme ad altri studenti delle scuole superiori, in cui rende omaggio agli insegnanti. “Si tratta dello sgomento, della paura che può provare un insegnante… Purtroppo può provare una fobia di venire a insegnare”, spiega Hocine. “Soprattutto perché si dimenticano questi episodi, gli attacchi più in generale vissuti dagli insegnanti… Essere insegnante è comunque sacro”, dice.
Pedagogia su cosa sia un tributo
Nel collegio di Farida Pariolleau, preside della Anne Frank, nell’11° arrondissement della capitale, anche gli studenti sono associati all’organizzazione. “I bambini hanno deciso di esporre i ritratti delle due vittime all’ingresso dello stabilimento e di collocarvi una piccola rosa”, racconta la preside. “Ma questo minuto di silenzio si sta preparando da diversi giorni, perché dobbiamo spiegare agli studenti cos’è un tributo repubblicano, un momento di contemplazione”, continua.
Più di 600 sanzioni lo scorso anno dopo disservizi dovuti a minuto di silenzio
Gli studenti delle scuole medie, infatti, non sempre lo capiscono. L’anno scorso si sono verificati centinaia di “disturbi” durante il tributo. Sarah, in quinta elementare, è rimasta scioccata dalle risate scoppiate nella sua classe, durante il minuto di silenzio dedicato a Samuel Paty e Dominique Bernard. “Mentre un insegnante si sacrificava per i suoi studenti, ad Arras, i miei compagni di classe ridevano…” si lamenta Sarah. “Ma forse un insegnante avrebbe protetto questo studente che rideva!” esclama. “Mi ha reso triste.”
Incidenti più gravi, come gridare “Allah Akbar”, o pronunciare frasi come “aveva ragione a uccidere l’insegnante”, avevano dato luogo a 600 sanzioni a fine 2023, tra cui 85 esclusioni permanenti.
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