TRIBUNA – Di fronte ai flussi migratori incontrollati e alla mancanza di cooperazione da parte del governo delle Comore, la Francia deve a tutti i costi sospendere i diritti fondiari sull’isola e rafforzare i controlli alle frontiere, ritiene il deputato di Mayotte.
Mayotte, francese dal 1841, è diventata un dipartimento solo nel 2011. In questo arcipelago nell’Oceano Indiano, la promessa di uguaglianza repubblicana ed emancipazione incarnata dalla dipartimentalizzazione è frustrata da sottoinvestimenti pubblici strutturali e da una crisi migratoria unica alimentata dalle vicine Comore.
Negli anni Mayotte è precipitata nell’asfissia a causa di un paradosso giuridico: il diritto fondiario, pilastro dell’edificio repubblicano, e il visto territorializzato che fissa legalmente gli stranieri a Mayotte, si sono trasformati in leve disfunzionali, producendo effetti deleteri sul territorio. Il diritto fondiario, che un tempo incarnava i valori repubblicani di uguaglianza e integrazione, è diventato a Mayotte un formidabile magnete per flussi migratori incontrollati.
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Mayotte non può più continuare a sopportare da sola il peso di questa pressione migratoria. È giunto il momento di prendere decisioni coraggiose: noi…
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