L’esercito israeliano ha dichiarato giovedì 10 ottobre di aver sparato vicino al quartier generale dell’UNIFIL, la forza ONU schierata tra Libano e Israele. Questo venerdì, 11 ottobre, il Libano denuncia sparatorie simili.
La Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano, chiamata anche UNIFIL, di cui la Francia è un contributore, ha accusato questo venerdì, 11 ottobre, l’esercito israeliano di aver sparato su una delle sue postazioni, ferendo diversi peacekeeper. Questi attacchi arrivano il giorno dopo simili sparatorie, ampiamente denunciate dalla comunità internazionale.
• Il Libano accusa Israele di aver sparato questo venerdì
Il Ministero degli Affari Esteri libanese ha accusato l’esercito israeliano questo venerdì, 11 ottobre, di aver sparato su una postazione dei Caschi Blu situata nel sud del Libano.
Il ministero afferma di “condannare con la massima fermezza gli spari intenzionali e sistematici da parte dell’esercito israeliano contro la Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL), l’ultimo dei quali ha preso di mira (…) la base dello Sri Lanka, provocando feriti”. in un comunicato stampa.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha subito denunciato atti “intollerabili” e una “violazione del diritto internazionale umanitario”. Tuttavia, l’UNIFIL non ha commentato immediatamente.
• Il quartier generale dell’UNIFIL è già stato preso di mira giovedì
Questi colpi arrivano il giorno dopo azioni simili contro l’UNIFIL. Giovedì, le forze ONU schierate in Libano e Israele hanno accusato l’esercito israeliano di aver preso di mira il suo quartier generale situato nel sud del Libano e di aver già ferito due caschi blu.
“Questa mattina, due peacekeeper sono rimasti feriti dopo che un carro armato Merkava dell’esercito israeliano ha sparato contro una torre di osservazione del quartier generale dell’UNIFIL a Naqoura”, ha detto l’UNIFIL, precisando che “le ferite non sono gravi”, ma che i peacekeeper colpiti, che sono indonesiani nazionalità, sono “in ospedale”.
“Soldati dell’esercito israeliano hanno anche sparato contro una postazione delle Nazioni Unite (…) a Labbouneh (…), colpendo l’ingresso del bunker dove si rifugiavano i Caschi Blu e danneggiando veicoli e un sistema di sicurezza. comunicazione”, l’ONU ha anche sostenuto.
Infine, l’UNIFIL sostiene che l’esercito israeliano “ha sparato deliberatamente” su Ras Naqoura, luogo di “riunioni tripartite prima dell’inizio del conflitto”. In totale, giovedì l’UNIFIL ha segnalato un incendio in tre delle sue postazioni.
• Israele riconosce la sparatoria “vicino a una base UNIFIL”
Da parte sua, l’esercito israeliano ha ammesso giovedì sera che alcune delle sue “forze armate” avevano operato nella regione di Naqoura “vicino a una base UNIFIL”.
“I soldati hanno poi ordinato alle forze ONU presenti nella zona di rimanere nelle aree protette, dopodiché i soldati hanno aperto il fuoco”, ha detto in un comunicato l’esercito israeliano.
Finora Israele non ha reagito alle accuse del Libano di nuovi colpi contro le forze dell’ONU.
• La Francia afferma “la sua forte preoccupazione”
Il Ministero degli Esteri francese ha reagito giovedì all’annuncio dei primi colpi contro i Caschi Blu, prima che rispondesse Israele.
“La Francia esprime la sua forte preoccupazione (…) e condanna qualsiasi attacco alla sicurezza dell’UNIFIL”, ha scritto la diplomazia francese in un comunicato stampa.
“La protezione delle forze di pace è un obbligo imposto a tutte le parti in conflitto. La Francia invita le parti a rispettare questo obbligo e a consentire all’UNIFIL di continuare ad attuare il suo mandato, anche rispettando la sua libertà di movimento”, afferma la diplomazia francese.
Anche i deputati di France Insoumise hanno denunciato i primi spari israeliani, in un comunicato stampa. “È stata raggiunta una nuova fase nella guerra generalizzata guidata dal governo israeliano che ora prende di mira le forze di mantenimento della pace delle Nazioni Unite”, hanno affermato, invitando in particolare a riconoscere lo “Stato di Palestina” e a “chiedere un embargo sulle armi” contro Israele. .
• Convinzioni internazionali
Giovedì la sparatoria contro l’UNIFIL ha suscitato scalpore sulla scena internazionale. Oltre alla Francia, anche gli Stati Uniti si sono detti “molto preoccupati”, mentre l’Italia ritiene che l’incendio israeliano “potrebbe costituire un crimine di guerra”. Anche l’Indonesia ha condannato “fortemente” queste sparatorie contro due suoi cittadini.
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha denunciato le sparatorie “irresponsabili” e “inaccettabili” e ha invitato “tutte le parti a rispettare pienamente il diritto internazionale umanitario”, parlando all’Agence France Presse.
• Escalation tra Israele e Hezbollah
Già prima di questi colpi l’UNIFIL temeva di essere presa di mira da Israele. Domenica la forza delle Nazioni Unite ha denunciato le operazioni dell’esercito israeliano vicino a una delle sue posizioni, ritenendole “estremamente pericolose”.
E dall’inizio dell’escalation tra Israele e Libano, l’UNIFIL ha invitato i belligeranti ad applicare la risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza, testo che ha segnato la fine della guerra tra i due vicini nel 2006 e che prevede che solo le forze di peacekeeping delle Nazioni Unite e L’esercito libanese potrebbe essere schierato nel sud del Libano.
Hezbollah, tuttavia, ha mantenuto le sue posizioni nella regione e Israele ha lanciato un’operazione di terra contro il movimento filo-iraniano, pur affermando di aver invitato i suoi combattenti a non mettere in pericolo le forze di pace.
Juliette Desmonceaux con le agenzie
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