Questo studio rivela non solo i progressi compiuti, ma anche alcuni rimpianti espressi dai francesi riguardo alle trasformazioni del loro ambiente di vita, pur proiettando le loro aspirazioni per l’edilizia abitativa di domani.
— Bertrand DELCAMBRE, Presidente dell’Associazione QUALITEL
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I francesi occupano in media 6,1 case nel corso della loro vita. Di trasloco in trasloco, persiste un denominatore comune: la casa resta un pilastro del benessere, un “vero bozzolo” per l’80% degli intervistati. Un luogo di rifugio dove è importante sentirsi bene, “anche se ciò significa spendere il proprio budget per il tempo libero o le vacanze”, come indicato dal 79% degli intervistati.
Al di là di questa osservazione complessiva, ampiamente condivisa, l’8e edizione del Barometro QUALITEL permette di evidenziare sviluppi, passati o futuri, sui quali non sempre tutte le generazioni hanno la stessa visione.
L’abitazione da ieri ad oggi: l’innegabile progressione del comfort
L’edilizia abitativa riflette in gran parte l’evoluzione della qualità e del comfort della vita. I ricordi degli intervistati riguardo all’abitazione della loro infanzia ci ricordano che le generazioni più anziane non beneficiavano degli stessi standard di comfort e qualità abitativa di quelle più giovani. Per esempio :
- Solo il 12% delle persone di età pari o superiore a 65 anni aveva finestre con doppi vetri in casa,
contro il 67% dei 25-34 anni; - Il 15% degli over 65 ricorda muri e solai coibentati, rispetto al 57% di chi ha tra i 25 e i 34 anni,
- Solo il 6% degli over 65 aveva un citofono o un codice digitale, rispetto al 34% di chi ha tra i 25 e i 34 anni).
Al contrario, le attrezzature tendono a scomparire. Alcuni sono “rimpianti” da chi li aveva nella loro vecchia casa, come, ad esempio, la cantina o gli armadi a muro.
Più in generale, i 3 grandi cambiamenti della qualità abitativa negli ultimi 50 anni riguardano:
- Doppi vetri, per il 56% degli intervistati, tutte le generazioni messe insieme;
- Isolamento termico (50%);
- Isolamento acustico (45%).
E ora: percezioni e obiettivi che evolvono con l’età degli abitanti
Più invecchiamo, più siamo soddisfatti del nostro alloggio.
Le persone con più di 65 anni si sentono generalmente bene a casa: valutano la qualità del loro alloggio 7,4/10. Voto più basso per i giovani tra i 18 e i 24 anni, che lo mettono a 6,4/102.
Diventare proprietario di una casa è un sogno irraggiungibile secondo 4 giovani su 10.
Se diventare proprietario è un desiderio ampiamente condiviso dai francesi, lo è soprattutto tra i 25-49 anni: l’82% ritiene che sia importante diventare proprietario della propria abitazione principale, soprattutto per ragioni economiche.
Tuttavia, il 40% dei giovani tra i 18 ei 24 anni, che vivono in affitto o con i genitori, pensano che non avranno i mezzi per realizzare questo obiettivo. Questa visione è condivisa anche dal 58% dei francesi nel complesso.
Tanto più che per molti di questi giovani la situazione attuale in questo settore non è delle più incoraggianti: il 59% dei lavoratori tra i 18 ei 24 anni che vivono con i genitori sono costretti a farlo per ragioni di budget o per difficoltà a trovare un alloggio.
Un futuro tinto, da questo punto di vista, di un certo pessimismo, ma anche di visioni e aspirazioni molto concrete per l’edilizia abitativa di domani.
L’abitazione del futuro:
shock di generazioni?
Una generazione giovane generalmente più pessimista di quella anziana…
Ad esempio, il 78% dei giovani tra i 25 e i 34 anni pensa che nella propria abitazione la qualità della vita delle generazioni future non sarà migliore di quella di quando avranno la loro età, rispetto al 70% di quelli di 65 anni e più.
…E più in generale convinto dei molteplici impatti del cambiamento climatico sull’edilizia abitativa di domani.
I francesi condividono in generale la stessa visione dei grandi sviluppi futuri dell’edilizia abitativa, in particolare quelli legati alla dimensione ambientale (edilizia eco-responsabile, autosufficienza idrica ed elettrica, architettura bioclimatica, ecc.). 4 proprietari su 10, tutte le generazioni insieme, pensano inoltre che dovranno realizzare lavori per rendere la propria casa più resistente ai rischi climatici (40%) o effettuare ristrutturazioni energetiche (48%).
Tuttavia, la consapevolezza di alcuni impatti, in particolare quelli climatici, è più marcata tra i più giovani:
Invecchiare in casa: alloggi spesso inadatti agli anziani
Il 67% degli over 65 intende rimanere nella propria casa attuale per invecchiare lì. Tuttavia, il 49% di loro ritiene che non potrà mai essere adattato o che non sia adatto agli anziani o alle persone con mobilità ridotta. Un dato che diminuisce notevolmente per chi abita in abitazioni più recenti, passando ad esempio dal 72% per chi abita in abitazioni costruite tra il 1900 e il 1944, a solo il 27% per le abitazioni costruite dopo il 2014.
Gli accorgimenti necessari per invecchiare bene a casa tua:
E la “casa con giardino” in tutto questo?
Ancora oggi è l’habitat ideale per i francesi. Il 74% dei maggiori di 18 anni pensa che le generazioni future lo sogneranno sempre…, ma che sarà per loro inaccessibile (55%).
Una paura che non impedisce ai più piccoli di proiettarsi lì, ancora e ancora.
Questo 8th edizione del Barometro QUALITEL ci informa sui numerosi miglioramenti della qualità abitativa che hanno segnato i francesi negli ultimi 50 anni… ma anche su ciò che li interroga, soprattutto per quanto riguarda l’evoluzione della nostra società e dei suoi stili di vita. Traiamo ispirazione collettivamente da esso per immaginare, progettare, costruire o rinnovare alloggi adatti ad ogni situazione di vita.
— Antoine DESBARRIERES – Direttore dell’Associazione QUALITEL
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