La vicenda dei “sciarpe Creil” risale al 1989, quando un collegio di Creil, nell’Oise, proibì a tre giovani ragazze musulmane di indossare il velo in classe. Questa decisione ha scatenato un vasto dibattito in Francia sulla laicità, sull’uso di simboli religiosi a scuola e sul posto dell’Islam nella società francese. Il caso segnò l’inizio di una serie di controversie sul velo nelle scuole, culminate con la legge del 2004 che vieta i simboli religiosi vistosi nelle scuole pubbliche.
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Lo svolgersi dei fatti
Tre studentesse, Leïla, Fatima e Samira, si ritrovano al centro della vicenda del foulard Creil. Al collegio Gabriel-Havez di Creil, nell’Oise, si rifiutano di togliersi il velo. Il preside del collegio, Ernest Chénière, decise allora di escludere le ragazze adolescenti fino al 9 ottobre 1989. In una lettera indirizzata ai genitori, giustificò questa decisione spiegando che il velo rappresentava un segno religioso incompatibile con il buon funzionamento della scuola. un istituto scolastico laico. I tre studenti hanno dichiarato: “Siamo sciocchi di Allah, non ci toglieremo mai il velo, lo terremo fino alla morte. »
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Alla fine è stato raggiunto un accordo tra i genitori e l’istituto. Le ragazze potevano indossare il velo fuori dalle lezioni, ma non in classe. L’accordo specificava inoltre che dovevano cessare “tutto il proselitismo religioso all’interno del collegio” e moderare il loro comportamento nei confronti degli studenti musulmani che sono meno severi nell’applicazione della legge coranica.
Quali sono le ripercussioni?
La vicenda assunse proporzioni nazionali e finì sulle prime pagine di tutti i giornali. I dibattiti sulla “sciarpa della discordia” erano allora molto violenti. Lo ritiene il vicepresidente di SOS Racisme nel 1989 Malek Bouthi “scandaloso che in nome della laicità si possa intervenire nella vita privata delle persone e abusare delle convinzioni personali”. Il ministro dell’Istruzione nazionale Lionel Jospin ha annunciato che è necessario rispettare “la laicità della scuola che deve essere una scuola di tolleranza, dove non si esibiscono, in modo spettacolare o ostentato, i segni della propria appartenenza religiosa”. Il primo ministro Michel Rocard ha difeso la laicità e ha ricordato il principio del rifiuto delle esclusioni.
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Nel 1994, la circolare Bayrou distingue i simboli “discreti” che possono essere indossati in classe da quelli “ostentati” vietati nei locali pubblici. Nel 2004, un disegno di legge approvato dal presidente della Repubblica Jacques Chirac sulla laicità nelle scuole prevedeva che d’ora in poi fosse vietato portare simboli religiosi ben visibili negli istituti scolastici.
Dall’autunno del 1989 molti casi simili si sono ripetuti in Francia. Più recentemente, lunedì 7 ottobre 2024, una studentessa del liceo Sévigné di Tourcoing ha schiaffeggiato e spintonato un’insegnante che le aveva chiesto di “togliersi il velo”. In risposta, l’insegnante ha anche schiaffeggiato lo studente. Si è verificato un violento alterco prima che lo studente che aveva “picchiato” l’insegnante fuggisse.
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