La maître Michelle Dayan accoglie con favore un sistema “più semplice” per le vittime, ma insiste sulla necessità di dedicarvi delle risorse.
Pubblicato il 24/11/2024 18:56
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“È un bel segnale quello inviato alla vigilia della Giornata contro la violenza sulle donne, esiste già da tempo, ma bisogna generalizzare”reagisce domenica 24 novembre su franceinfo Michelle Dayan, avvocata specializzata in diritto di famiglia, presidente dell’associazione Avvocati per le Donne, mentre il governo annuncia la generalizzazione del sistema che consente alle donne vittime di violenza domestica di sporgere denuncia in ogni ospedale dotato di un servizio di emergenza o un servizio ginecologico entro la fine del 2025.
“La cosa interessante è che la denuncia va alla donna e non che sia la donna a denunciare. Viaggiare, andare in questura, entrare dalla porta di uno studio legale è sempre difficile poter sporgere denuncia dove si trovano non hanno scelta mentre sono in ospedale. Noi siamo dove sono loro, è la legge che viene loro incontro perché trovano così difficile andare verso la legge”.saluta.
Negli ospedali dove il sistema già esiste, “È più facile perché c’è almeno questo tipo di apprensione nell’andare alla polizia. Spesso hanno paura di non essere credute, di mettere le dita in una trappola pensando che il marito vada in prigione, in realtà succede raramente che un uomo va in prigione quando si sbatte la moglie per la prima volta”si lamenta Michelle Dayan. «In ospedale si sentono sicuri, è il luogo della salute, della cura. È un agente di polizia giudiziaria che può, in queste condizioni, raccogliere le loro denunce, si sentono sicuri, fiduciosi, è una cosa che fanno per se stessi e. non uno contro l’altro”spiega l’avvocato.
Questa generalizzazione richiederà risorse, saranno necessari funzionari specializzati per recarsi negli ospedali, mentre“Abbiamo già una quantità impressionante di denunce non trattate. Avremo bisogno di mezzi affinché non si tratti solo di effetti annunciati, avremo bisogno di mezzi reali per la politica pubblica che vogliamo realizzare”.insiste Michelle Dayan. “Avremo bisogno anche di risorse a livello di giustizia, dobbiamo reclutare più pubblici ministeri e creare procuratori specializzati che facciano proprio questo”, lei supplica.
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