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Mosca rifiuta di sostituire il transito del gas attraverso l’Ucraina con l’Azerbaigian

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Mosca ha detto che non terrà colloqui con Baku per sostituire il transito del gas russo con il gas azero verso l’Europa. Questa decisione arriva mentre l’Ucraina prevede di interrompere il transito del gas russo a partire dal gennaio 2025, in linea con la scadenza dell’attuale contratto.

Alla fine di agosto, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha annunciato la cessazione del transito del gas russo attraverso l’Ucraina, decisione che avrà importanti ripercussioni sull’approvvigionamento energetico di diversi paesi europei. L’Azerbaigian, in quanto importante produttore di gas naturale e partner energetico dell’Unione Europea (UE), è stato scelto da Bruxelles e Kiev per facilitare le discussioni volte a stabilire un nuovo accordo.

Le trattative stanno andando avanti?

Secondo Ilham Aliev, presidente dell’Azerbaigian, si sta valutando l’utilizzo delle infrastrutture russe per trasportare il gas azerbaigiano alla rete ucraina. Aliev aveva espresso un certo ottimismo all’inizio di settembre, affermando di essere in contatto con Mosca e Kiev per esplorare questa possibilità.

Tuttavia, il vice primo ministro russo per l’Energia, Alexander Novak, ha negato qualsiasi discussione sull’argomento. Ha chiarito che “questo non è argomento di discussione” e ha aggiunto che l’infrastruttura di transito del gas non è destinata a tale uso. Novak ha inoltre osservato che la responsabilità di trovare una soluzione spetta ai partner acquirenti, in primo luogo ai colleghi ucraini.

Impatto sui paesi europei

La decisione di Kiev di non rinnovare il contratto di transito del gas con Mosca crea incertezza per molti Paesi europei dipendenti dal gas russo. Slovacchia, Ungheria, Austria e Italia sono tra i principali beneficiari del transito attuale, anche se i volumi sono diminuiti di quasi due terzi dal 2021, raggiungendo i 14,65 miliardi di metri cubi nel 2023, secondo i dati ufficiali.

In risposta all’offensiva russa contro l’Ucraina nel febbraio 2022, l’Unione Europea si è posta l’obiettivo di liberarsi da ogni dipendenza dal gas naturale russo entro il 2027. Questa strategia mira a diversificare le fonti energetiche e a rafforzare la sicurezza energetica dell’UE.

Conseguenze economiche per la Russia

Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso disappunto per la decisione dell’Ucraina, riconoscendo che porterà a perdite finanziarie per la Russia. La cessazione del transito del gas russo attraverso l’Ucraina potrebbe ridurre significativamente le entrate energetiche di Mosca, esacerbando le tensioni economiche già esistenti tra Russia ed Europa.

Questa situazione sta costringendo la Russia a prendere in considerazione nuove rotte per trasportare il proprio gas naturale verso l’Europa, navigando in un contesto geopolitico sempre più complesso. Anche le discussioni con altri partner energetici, come la Norvegia o il Kazakistan, potrebbero essere rivalutate per mitigare l’impatto di questa decisione ucraina.

Prospettive per l’Azerbaigian

Per l’Azerbaigian, questa situazione rappresenta un’opportunità per rafforzare il proprio ruolo di fornitore chiave di gas naturale all’Europa. Tuttavia, senza l’accordo della Russia, le opzioni di transito rimangono limitate. L’Azerbaigian dovrà esplorare percorsi alternativi o rafforzare le sue attuali infrastrutture per soddisfare la crescente domanda dell’UE.

Il dialogo continuo tra le parti interessate sarà fondamentale per determinare le dinamiche future del mercato energetico europeo e garantire una transizione graduale verso fonti energetiche alternative.

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