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Caso P. Diddy: chi è Jaguar Wright, la donna definita “pazza” che da anni denuncia il rapper?

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Oltre 120 accuse di violenza sessuale, 25 vittime presunte minorenni all’epoca dei fatti, altre 100 possibili testimonianze in arrivo… Incriminati e incarcerati per tratta a scopo di sfruttamento sessuale, la superstar del rap P. Diddy è al centro di una vicenda colossale. È sospettato anche di aver fatto uso di alcol e droghe come forma di sottomissione chimica nei confronti di donne giovani e anche giovanissime.

In attesa del processo, è attualmente in custodia cautelare a New York. Secondo il suo avvocato, negando tutte le accuse, il rapper intende dichiararsi non colpevole in tribunale.

E tra tutte le voci che parlano di lui, una risuona da particolarmente tempo: quella di Jaguar Wright, il cui vero nome è Jacquelyn Suzette Wright.

Da anni il cantante, cantautore e musicista americano degli anni 2000, noto soprattutto oltreoceano, lancia l’allarme sui presunti misfatti della superstar.

Da almeno due anni, questo musicista 47enne. al quale dobbiamo cinque album, non esita ad esprimersi in un’intervista sul “lato oscuro dell’industria musicale“, riferisce la media britannica Grazia, e affronta più specificamente le accuse contro Combs.

Ma perché parla apertamente? E chi è Jaguar Wright?

Una voce post-#MeToo per denunciare il lato disastroso dell’industria del rap? Jaguar Wright definito “pazzo geloso”

Rivelatosi dal gruppo rap di Filadelfia The Roots nel 1998, Jaguar Wright ha rapidamente scalato le classifiche dell’industria musicale all’alba degli anni 2000 diventando corista di Jay Z tre anni dopo (concerto Unplugged su MTV) prima di affermare la propria propria identità musicale. Seguirono due album in studio e collaborazioni con i gruppi hip hop Curse e Blackalicious.

Ma ormai da anni, di set in set, parla soprattutto di P Diddy, delle accuse contro di lui, dei suoi possibili complici e – non sempre in meglio – delle tante teorie complottiste che si cristallizzano intorno alla superstar. Alcuni sostengono che Beyoncé, la sposa di Jay Z, grande amico dell’artista, sarebbe stata a conoscenza dello svolgimento delle sue famose serate: quelle in cui sarebbero avvenuti gli attentati e le sottomissioni chimiche al centro di questa vicenda.

Jaguar faceva parte dell’industria musicale negli anni ’90 e 2000 e frequentava gli stessi ambienti del magnate della musica“, dice Grazia UK. Ma soprattutto l’afroamericano afferma di aver partecipato a queste serate”.Ha anche suggerito di andare alle feste con l’intenzione di salvare potenziali vittimeSerate in cui si trovavano, ad ascoltarlo, droghe, aggressioni e “riti”.

Durante i suoi discorsi, in particolare con il giornalista britannico Piers Morgan, la cantante non esita a descrivere P Diddy, ex Puff Daddy, come “un mostro, una macchina per uccidere, una delle persone più pericolose che abbia mai incontrato, una minaccia sulle gambe“o anche”un demone“.

Ora chiede che venga portata alla luce anche la “sua cricca”: il musicista suggerisce con forza che tutta una banda di “complici” potrebbe essere collegata a questa vicenda. Si riferisce persino a questi individui come “servitori”, come se la superstar del rap esercitasse un dominio sugli altri o chiedesse il loro silenzio.

E la sua testimonianza provoca una reazione enorme.

Quelli che spaventa gridano al complotto. I suoi detrattori la chiamano: ‘la pazza gelosa’. Tra alcune delle critiche mosse contro Jaguar c’è che la gente si chiede se conoscesse Combs dato che non ci sono foto di loro insieme nello stesso posto a sostegno di ciò. riassume il media online Watson.

Lo stesso Piers Morgan si è scusato in seguito alla sua intervista con Jaguar Wright. Come riporta il Guardian, Piers Morgan si è scusato con Beyoncé e Jay-Z in seguito alle accuse mosse contro di loro nel suo programma Piers Morgan Uncensored – Wright aveva stabilito un collegamento tra la coppia e l’affare Diddy.

I loro avvocati ci hanno contattato per dire che queste accuse erano completamente false e prive di fondamento. E così abbiamo ottemperato alla richiesta legale di rimuoverli dall’intervista originale. Il montaggio delle interviste non è qualcosa che facciamo alla leggera in uno spettacolo chiamato Uncensored. Ma siamo soggetti anche a limiti legali. E chiediamo scusa a Jay-Z e Beyoncé“, ha commentato sobriamente il giornalista.

Un caso che non smette di provocare reazioni.

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