Diverse le soluzioni previste
Per il 2025, il governo prevede varie misure di risparmio per risanare la situazione, raggiungendo i 15 miliardi di euro, secondo le informazioni che l’esecutivo ha lasciato filtrate. Tra le misure in cantiere c’è soprattutto il rinvio di sei mesi della rivalutazione delle pensioni, che farebbe risparmiare 4 miliardi di euro. L’esecutivo prevede inoltre di rivedere al ribasso le esenzioni dai contributi previdenziali di cui godono le aziende, o di trasferire una frazione dei rimborsi per le visite mediche all’assicurazione sanitaria complementare. Il governo sta anche valutando la possibilità di ridurre il contributo dell’assicurazione sanitaria al finanziamento delle assenze per malattia. Le imprese sarebbero chiamate a subentrare direttamente, a meno che i dipendenti non perdano il beneficio della parte di compensazione in questione, finanziando così da soli la misura.
Ascoltato la settimana scorsa davanti al Senato, il direttore della Previdenza sociale, Pierre Pribile, ha spiegato lo slittamento del 2024 in particolare con uno “shock inflazionistico”, che “ha avuto un impatto molto pesante sui conti sociali, […] a causa in particolare di un divario tra la dinamica di indicizzazione” di un gran numero di prestazioni sociali erogate e “la dinamica spontanea delle entrate, dettata piuttosto dall’evoluzione dei salari”. Di fronte ad un’inflazione molto elevata, “è normale che siano stati decisi alcuni aumenti salariali nel settore pubblico”, in particolare nel settore ospedaliero, di cui “non potevamo prevedere l’entità” e l’effetto reale sull’assicurazione sanitaria spese, stimò.
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