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Nigeria: il governo di Bola Tinubu scuote il dollaro; la vendita del petrolio greggio…

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Apparentemente rimandato dall’utilizzo del dollaro ogni volta, il governo federale della Nigeria, sotto la presidenza di Bola Tinubu, ha ufficialmente lanciato la vendita di petrolio greggio e prodotti raffinati in naira.

Questa iniziativa, entrata in vigore il 1° ottobre 2024, segna un punto di svolta nella politica economica del Paese più popoloso dell’Africa.

Il Ministero delle Finanze nigeriano ha confermato questo nuovo orientamento tramite un annuncio sui social media, sottolineando l’importanza strategica di questa decisione.

Questa misura fa seguito all’approvazione da parte del Consiglio esecutivo federale della vendita di petrolio greggio alle raffinerie locali in valuta nazionale, decisione che era stata anticipata a partire da luglio 2024.

L’impatto di questa politica sull’economia nigeriana potrebbe essere considerevole. Consentendo alla Nigerian National Petroleum Corporation (NNPC) di vendere petrolio a Naira, in particolare alla raffineria di Dangote, il governo mira a ridurre significativamente la pressione sulle valute estere.

Le stime suggeriscono che questa misura potrebbe ridurre la domanda di dollari da 660 milioni al mese a circa 50 milioni, generando un risparmio annuo di circa 7,32 miliardi di dollari.

Questa iniziativa si inserisce in un contesto economico delicato per la Nigeria, che affronta una cronica carenza di dollari, che ha portato a due svalutazioni della naira nell’ultimo anno.

Promuovendo le transazioni nelle valute locali, il governo di Tinubu spera non solo di stabilizzare il mercato dei cambi, ma anche di stimolare la produzione locale e rafforzare l’autonomia economica del paese.

Per la raffineria di Dangote, fiore all’occhiello dell’industria petrolifera nigeriana, la mossa rappresenta un’opportunità per superare gli ostacoli all’offerta che ne hanno ostacolato l’ascesa.

Con una capacità prevista di 650.000 barili al giorno, questa mega-raffineria potrebbe finalmente raggiungere il suo pieno potenziale, contribuendo a ridurre la dipendenza della Nigeria dai prodotti raffinati importati.

Tuttavia, la politica solleva anche interrogativi sull’equilibrio tra il fabbisogno di valuta estera della Nigeria e l’importanza di sostenere l’industria locale.

Gli analisti mettono in dubbio le implicazioni a lungo termine di questa strategia sulle riserve valutarie del paese e sulla sua capacità di finanziare le importazioni essenziali.

In conclusione, l’iniziativa di Bola Tinubu di vendere petrolio in naira e non in dollari rappresenta una scommessa coraggiosa ma promettente sul futuro economico della Nigeria.

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