DayFR Italian

Al processo d’appello di Millas, Nadine Oliveira sostiene che i cancelli del passaggio a livello erano “aperti”

-

Nel secondo giorno del suo processo d’appello ad Aix-en-Provence, Nadine Oliveira, autista dello scuolabus coinvolto nell’incidente mortale di Millas, ha ribadito che “le barriere erano aperte”. È sotto processo per la morte di sei bambini nel 2017. La corte sta cercando di comprendere le circostanze esatte di questa tragedia.

Gli essenziali del giorno: la nostra selezione esclusiva

Ogni giorno la nostra redazione vi riserva le migliori notizie regionali. Una selezione solo per te, per rimanere in contatto con le tue regioni.

France Télévisions utilizza il tuo indirizzo email per inviarti la newsletter “L’essenziale del giorno: la nostra selezione esclusiva”. Potrai cancellarti in ogni momento tramite il link in fondo a questa newsletter. La nostra politica sulla privacy

«Le barriere erano aperte», ha ripetuto Nadine Oliveira, martedì 8 ottobre davanti al tribunale di Aix-en-Provence, nella seconda giornata del suo processo d’appello per l’incidente mortale dello scuolabus che guidava a Millas (Pirenei-Pirenei). Orientales) su un passaggio a livello. “Ho fatto ricorso perché le barriere erano state rimosse“, ha assicurato Nadine Oliveira, 55 anni, ancora vestita di nero. Considerata responsabile della morte di sei bambini in questo incidente in cui sono rimasti feriti altri 17 scolari, è stata condannata a cinque anni di prigione, di cui un anno, in primo grado.

Il tribunale ha ricostruito l’intera giornata di Nadine Oliveira il 14 dicembre 2017, per cercare di capire cosa possa aver portato all’incidente. Quel giorno, anniversario della morte di suo padre, avrebbe potuto alterare la sua concentrazione? O anche un”gioco di seduzione” con una collega con la quale ha scambiato 95 SMS, con il telefono posizionato proprio accanto a lei, ben visibile?

Nadine Oliveira ci assicura di no: conosceva a memoria il percorso tra il collegio Millas e St Feliu d’Avall, era “senza fretta“, e aveva, come ogni giorno, “fa il giro dell’autobus la mattina“. L’imputato ha negato che il”frenesia degli scambi di SMS“, come l’ha definita l’avvocato generale, avrebbe potuto renderla”poca attenzione alle regole di condottaLei ha ammesso di aver già violato il divieto di uso del telefono durante la guida ma solo per”sapere a quale fermata [s]una ragazza” stava aspettando. Una misura di “comfort“, ha osservato un assessore, “poiché avresti visto a che fermata si trovava senza comunicare prima“.

Anche l’autista ha ammesso di “ha fatto scivolare un segnale di stop” alla fine della scuola. Ma lei lo ribadisce a gran voce: non aveva nessun avviso del passaggio di un treno prima del passaggio a livello: nessun segnale acustico, nessun segnale luminoso, nessuna barriera chiusa. In lacrime, ricorda il momento dopo la collisione: “Mi sveglio, provo ad alzarmi, sento urla, bambini che piangono ovunque, all’improvviso vedo che l’autobus è tagliato in due“.

Scritto con AFP.

Related News :