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Questi i momenti chiave del caso Menendez che la serie ha deciso di non mostrare

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Oltre alla serie Mostri: la storia di Lyle ed Erik MenendezNetflix ha appena rivelato il documentario I fratelli Menendez che ripercorre l’intera vicenda con la recente e inedita testimonianza di Lyle ed Erik. Abbastanza per mettere il dito su ciò che manca nella serie.

Ci sono buchi nel racket su Netflix. In ogni caso, questo è ciò che può risultare ovvio agli spettatori che guardano il documentario. I fratelli Menendez dopo aver visto tutti e nove gli episodi della serie di Ryan Murphy, Mostri: la storia di Lyle ed Erik Menendez. Anche se la causa legale dei fratelli potrebbe presto prendere una piega completamente diversa, la loro storia continua ad affascinare il mondo. Ma chi meglio dei due coinvolti può raccontare la loro storia? Così, mentre Ryan Murphy ha deciso di non contattarli per preparare la sua serie, i due fratelli raccontano la loro versione della storia attraverso più di 20 ore di interviste, realizzate dal loro centro carcerario. Abbastanza per evidenziare le sequenze chiave mancanti nella serie.

I fratelli Menendez su Netflix: il documentario mette in luce due testimonianze chiave, totalmente dimenticate nella serie

In una serie di nove ore, ovviamente, non possiamo dire o mostrare tutto di un caso giudiziario durato più di cinque anni, tra il delitto e il verdetto finale. Ma il montaggio è fatto di scelte. E guardando il documentario pubblicato su Netflix questo lunedì 7 ottobre, nella serie sono state eluse due importanti testimonianze durante i processi. Il primo, e quello che colpirà maggiormente gli spettatori, è l’assenza di testimonianza del dottor Jerome Oziel nella serie. Lo psichiatra, che incontriamo all’inizio della serie e che registra la confessione di Erik, non compare durante il processo. Viene invece avanzata la testimonianza di Judalon Smyth, sua amante e paziente. Tuttavia, il medico ha effettivamente preso posizione. Nel documentario, un lungo passaggio è dedicato alla sua percezione di Erik e Lyle ma anche al fatto che il pubblico ministero si trovava in un vicolo cieco perché Oziel stava per essere sospeso dalla professione medica.

La seconda testimonianza che colpisce nel documentario ma non compare nella serie è quella del cugino di Lyle ed Erik. Nella serie viene menzionato che Lyle ha denunciato gli abusi subiti da suo padre a suo cugino, ma la sua testimonianza viene messa da parte nella serie anche se, secondo il documentario, è stata una delle testimoni chiave del caso durante entrambi i processi.

Questa l’intervista televisiva rilasciata dai fratelli Menendez subito dopo la loro condanna all’ergastolo

Uno dei grandi difetti della serie di Ryan Murphy è la sua incapacità di rappresentare il contesto mediatico in cui si è svolta la vicenda. Vengono fatte rare allusioni e il personaggio di Dominick Dunne funge da rappresentante generale della stampa. Ma il caso Menendez scatenò allora l’isteria generale negli Stati Uniti. Un’isteria che si è conclusa con un’intervista realizzata dalla famosa giornalista Barbara Walters per il canale ABC. Il documentario ritorna con questa intervista in cui, dopo la condanna, Lyle ed Erik testimoniano insieme davanti alla telecamera e davanti al giornalista della loro prigione. Un’intervista che mirava, secondo Lyle Menendez, a non separarsi per scontare la pena. Se la sequenza non compare nella serie, vediamo comunque che nessuno ha risposto alla loro richiesta.

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