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Il CEO di Volkswagen afferma che l’UE non dovrebbe tassare le auto elettriche cinesi

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La decisione dell’Unione Europea non ha finito di generare molto inchiostro. Grazie al voto di 10 Stati membri, tra cui la Francia, l’Unione ha deciso di aumentare i dazi doganali per i veicoli elettrici cinesi.

D’ora in poi, oltre all’attuale aliquota del 10%, il gruppo SAIC dovrà pagare il 35% di tasse aggiuntive, mentre BYD (17%) e Geely (18,8%) hanno di che smorzarsi. Il governo cinese, furioso per questa decisione, spera di trovare una soluzione amichevole con l’Unione Europea per evitare un’escalation delle sanzioni commerciali.

Il mercato tedesco trema in caso di ritorsioni commerciali

La Cina ha già apertamente minacciato l’Europa di aumentare i dazi doganali su alcuni prodotti lattiero-caseari, carne di maiale, alcuni alcolici e… auto termiche europee. Il rischio che grava su quest’ultima categoria spiega il voto della Germania, che si è opposta al progetto per paura di ritorsioni contro i suoi marchi di punta.

Oliver Blume, amministratore delegato della Volkswagen, ammette di temere sanzioni in cambio e si oppone alle misure dell’UE. “Un’eventuale tassa doganale punitiva sarebbe particolarmente rischiosa per l’industria automobilistica tedesca”, assicura Oliver Blume al quotidiano tedesco Immagine del sole. “Ci troveremmo di fronte a notevoli svantaggi sul mercato cinese. Questo è il motivo per cui siamo chiaramente contrari a queste nuove regole”.

Arrivato nel 2022 a capo del gruppo, Oliver Blume è il capitano di una nave in difficoltà da due anni. Il gruppo Volkswagen è sull’orlo del collasso e non può permettersi di perdere ulteriore terreno in caso di sanzioni cinesi. L’ingegnere 56enne ha già annunciato che per la prima volta nella storia del gruppo potrebbero esserci delle chiusure di stabilimenti in Germania.

Blume ha ricevuto il sostegno di altri due colossi del mercato automobilistico tedesco: BMW e Mercedes-Benz. I tre marchi, che realizzano circa un terzo delle loro vendite in Cina, si oppongono alle sanzioni contro la seconda economia mondiale. Ricordate che ciò significa che facilitano l’insediamento di un concorrente sul loro territorio, in modo che possano continuare a realizzare profitti con il loro rivale. Ah, l’economia…

In breve

Dopo la decisione dell’Unione Europea di aumentare i dazi doganali sui veicoli cinesi, Oliver Blume, amministratore delegato di Volkswagen, ritiene che questa sanzione sia esagerata e teme ripercussioni sul mercato europeo.

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