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Morte di Émile: perché la sua morte è datata prima della scoperta delle sue ossa al Vernet

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Proseguono le indagini sulla morte di Émile, scomparso sabato 8 luglio 2023 nell’Haut-Vernet. Mentre le ossa del ragazzino venivano esaminate dagli investigatori, un dettaglio ha sollevato alcune domande da parte dei parenti del defunto. Come riportato da BFMTV, sull’avviso di morte del piccolo Émile, firmato poi dal sindaco di Vernet, è stata scritta la data del 28 marzo 2024. Ma questa data in realtà avvenne due giorni prima del ritrovamento delle ossa del giovane e nessuno era ancora certo che quest’ultimo fosse morto. Infatti, il 30 marzo 2024, un escursionista trovò il teschio del bambino su un sentiero in un bosco vicino al villaggio. Questa data corrisponde anche al giorno di “situazione” poiché 17 persone sono state convocate dai tribunali per ricostruire il momento in cui Émile è stato visto l’ultima volta.

Secondo il canale di notizie continuo, il sindaco di Vernet non ha commesso alcun errore nel firmare i documenti. Un gendarme delle Alpi dell’Alta Provenza, che ha lavorato a lungo sul caso, ha confidato che si trattava di una semplice formalità amministrativa, anche se rimane sorpreso dalla scelta della data. “Normalmente, quando scopriamo un cadavere, aspettiamo che venga accertata la causa della morte. Poi, una volta che abbiamo le cause, facciamo un verbale di sepoltura emesso dalla Procura che autorizza la restituzione della salma alla famiglia”.spiega a BFMTV. “La denuncia viene redatta da un ufficiale di polizia giudiziaria (OPJ) e portata all’anagrafe per fare la dichiarazione di morte Cioè in una data molto successiva a due giorni prima del ritrovamento delle ossa. È strano, ma io penso davvero che non cambi nulla e che sia una formalità amministrativa”, finisce.

Morte di Émile: questo “problema” che potrebbe complicare ulteriori indagini

Il 27 settembre, Provenza ha rivelato che il laboratorio di analisi del professor Christian Doutremepuich ha effettuato ulteriori analisi sulle ossa e sui vestiti di Émile e il loro rapporto è stato presentato, ma per il momento rimane segreto. Secondo le informazioni dei nostri colleghi, diverse fonti hanno assicurato che ci sono progressi e che “il file potrebbe ruotare di 180 gradi”. Se mai verrà ritrovato il DNA sui resti del bambino, andrebbe poi confrontato con quello degli abitanti del Vernet. Maître Isabelle Colombani, avvocato dei nonni materni di Émile, ha sollevato un problema che potrebbe ostacolare le indagini. Ha rivelato: “Il problema è che purtroppo non abbiamo mai prelevato il DNA di tutte le persone del Vernet e dell’Haut-Vernet.“Se il Dna non corrispondesse a nessuno di quelli prelevati, sarebbe molto complicato risalire all’identità di questa persona”,a meno che non appartenga a qualcuno in archivio“, ha spiegato.

Crediti fotografici: screenshot di BFMTV

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