“Riprenderò il progetto da dove era stato interrotto.” Il primo ministro Michel Barnier si è detto favorevole, durante la sua apparizione il 3 ottobre sul set dello spettacolo “l’Évènement”, a riprendere il progetto di legge sulla fine della vita “dove era stato interrotto”.
Michel Barnier persiste e firma la fine della vita. Il primo ministro ha annunciato giovedì 3 ottobre, sul set del programma “l’Évènement” di France 2, di essere favorevole alla ripresa del disegno di legge sulla fine della vita “dove era stato interrotto”. Nel corso del suo discorso di politica generale del 1° ottobre, il primo ministro aveva già annunciato di voler “riprendere il dialogo” all’inizio del prossimo anno con il Senato, gli operatori sanitari e le associazioni, insistendo però sullo sviluppo delle cure palliative che intendeva rafforzare dal 2025. Ma non ha poi fornito maggiori dettagli sulla sua decisione.
Ora è fatto. Michel Barnier desidera accogliere il disegno di legge assicurando di voler “risparmiare tempo e fare le cose seriamente e seriamente, e prendendosi il tempo per ascoltare gli operatori sanitari su una questione che tocca la coscienza”. Il Primo Ministro ha inoltre dichiarato di non essere d’accordo con tutti gli emendamenti presentati, senza aggiungere altro.
Per la cronaca, il disegno di legge discusso prima dello scioglimento dell’Assemblea nazionale all’inizio di giugno mescola nello stesso testo lo sviluppo delle cure palliative e dell'”assistenza attiva alla morte”, prevedendo in particolare la legalizzazione in Francia dell’eutanasia e del suicidio assistito. a condizioni. Resta da vedere se si sentiranno opinioni divergenti su un tema che continua a sollevare interrogativi e suscitare reazioni. I recenti commenti di Michel Barnier non hanno mancato di provocare una reazione. “Mentre il Paese attraversa una grave crisi istituzionale e di bilancio, ma anche sanitaria, sarebbe una forma di indecenza voler legalizzare, come se fosse un’emergenza, il suicidio assistito e l’eutanasia”, ha denunciato Vita Alliance. E prosegue l’associazione: “Il disegno di legge sulla fraternità di fine vita deve dare priorità a mezzi ambiziosi per garantire l’accesso alle cure palliative a tutti coloro che ne hanno bisogno, ovunque sul territorio. La priorità è anche risolvere le molteplici crisi che stanno indebolendo il sistema sanitario sistema sanitario: crisi degli ospedali pubblici e degli EHPAD, deserti medici, difficoltà di accesso alle cure.”
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