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“Il PFN non ha detto ai francesi che il loro programma comportava un conflitto con l’UE” – Libération

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Colloquio

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L’ex ministro delle Finanze greco, che pubblica “I nuovi servi dell’economia”, lancia uno sguardo severo alla sinistra francese in un’Unione europea sempre più soggetta ai proprietari delle grandi tecnologie. Secondo lui, questi ultimi “incatenano le nostre menti e avvelenano le democrazie”.

“Il capitalismo è morto. Benvenuti nel tecnofeudalesimo”, annuncia Yanis Varoufakis nel sottotitolo del suo ultimo libro, i nuovi servi dell’economia (a cura di I legami che liberano), tradotto in 28 lingue. L’economista greco torna a Parigi per presentarlo, quasi dieci anni dopo essere stato ministro delle Finanze nel governo Tsipras in piena crisi economica e finanziaria. Questa figura della sinistra radicale, che si definisce un marxista libertario, non ha più mandati elettorali nel suo Paese, ha perso alle ultime elezioni legislative greche e alle elezioni europee. Continua a dare uno sguardo critico alla vita politica ed economica europea.

Cosa ne pensi della crisi politica che sta attraversando la Francia, con il nomina di un Primo Ministro da un partito che ha solo 47 deputati all’Assemblea?

Ciò riflette l’instabilità della situazione politica francese all’interno di un’Unione europea le cui regole non sono più sostenibili. Le specificità di questa partita a scacchi politica sono molto tristi. Emmanuel Macron passerà alla storia lasciando il Po

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