Taiwan deve essere inclusa nel sistema delle Nazioni Unite per garantire la pace nella regione dell’Indo-Pacifico

Pubblicato il 4 ottobre 2024 alle 12:40 / Modificato il 4 ottobre 2024 alle 14:38

Taiwan è un partner indispensabile nella catena di fornitura globale, producendo oltre il 90% dei semiconduttori avanzati e una quota significativa di chip sofisticati per l’intelligenza artificiale. Lo Stretto di Taiwan, attraverso il quale passa la metà del commercio marittimo mondiale, è un passaggio fondamentale per i collegamenti internazionali. Sebbene il mondo goda di grande prosperità grazie alla pace e alla stabilità prevalenti attraverso lo Stretto, la Cina ha continuato a intensificare le sue azioni aggressive nei confronti di Taiwan. I tentativi di Pechino di cambiare lo status quo attraverso lo Stretto di Taiwan e di espandere l’autoritarismo nella regione dell’Indo-Pacifico minacciano la pace e la sicurezza in tutto il mondo.

Negli ultimi anni, i leader mondiali hanno sottolineato l’importanza di mantenere la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan. Tuttavia, l’ONU rimane passiva e si piega alle pressioni della Cina. Quest’ultima distorce la risoluzione 2758 del 1971, che riguarda solo la rappresentanza della Cina all’ONU, per privare Taiwan del suo legittimo diritto di partecipazione. Questa situazione ha gravi conseguenze: nega l’accesso alle Nazioni Unite a cittadini e giornalisti taiwanesi, ma rafforza anche le rivendicazioni di Pechino e la sua più ampia campagna per stabilire una base giuridica che giustifichi una futura invasione armata di Taiwan.

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